Casinò: la gestione nell'agenda dei lavori del governo italiano
Esecutivo al lavoro sul riordino normativo dei casinò: un'esigenza avvalorata anche dagli ultimi dati di bilancio.
Passata la tempesta elettorale, e in attesa delle pavesiane ferie d'agosto, c'è ancora un po' di tempo a disposizione per riprendere i tanti discorsi rimasti in sospeso, per quanto riguarda il gioco e i casinò. L'impressione è infatti che non si sia voluto sovrapporre il riordino dell'offerta di gioco e quello normativo dei casinò, alla tornata elettorale, visto che il tema, anzi i temi, avrebbero scatenato un dibattito e delle prese di posizioni che è meglio affrontare quando la situazione politica, a livello centrale e periferico, è per quanto italianamente possibile, stabile.
Non c'è infatti dubbio che il governo non solo è obbligato dalla legge di Stabilità 2016 a rivedere assieme alle Regioni e gli Enti locali, le modalità di distribuzione del gioco pubblico, ma è anche realmente intenzionato a occuparsi anche di casinò, a porre dunque fine a quell'anomalia normativa che ogni giorno stride in misura maggiore. Del resto, le proprietà sembrano aver preso consapevolezza che qualcosa si deve fare per le loro case da gioco, oltre, ovviamente, a rilanciare gli incassi. Tant'è che persino il governatore valdostano, Augusto Rollandin, nell'annunciare il programma di governo della nuova, allargata, giunta, ha fatto un cenno a valutazioni circa l'affidamento in gestione a privati del Saint Vincent Resort & Casino, cominciando dalla parte alberghiera. Si tratta, in verità, di una intenzione che va nella direzione opposta a quella della statale società Casinò Italia che Viminale e Ministero dell'Economia stanno esaminando, ma che la dice lunga sull'apertura a un confronto e a un mutamento che potrebbe ridisegnare lo scenario dei casinò italiani, e il loro ruolo.