Casinò Sanremo, finisce la pace: Ooss in fibrillazione su più fronti
Il lungo periodo di pace sindacale al Casinò di Sanremo si è concluso: sono diversi i fronti su cui si è tornati a scontrarsi.
Per mesi abbiamo scritto del Casinò di Sanremo come di un'oasi di pace, dove gli incassi sono timidamente in ripresa e il bilancio è solidamente in utile, dove la politica interviene ma senza soverchiare la gestione e dove i sindacati hanno rapporti costruttivi con la società di gestione e la dirigenza. Questo quadretto quasi aulico e certamente solare si è recentemente rannuvolato con lo scoppio di una duplice guerra. Se i sindacati non hanno infatti mai marciato lungo la stessa linea, con lo Snalc che da tempo siede a un tavolo separato di trattativa aziendale, l'esodo della maggior parte degli iscritti dell'Ugl Terziario in direzione Fisascat-Cisl sembra aver inasprito i rapporti e fatto crescere la competizione sindacale.
Al momento, infatti, al Casinò sono attivi cinque sindacati e nessuno, fatta salva l'intesa di principio su alcuni punti tra Cisl e Cgil, sembra disposto a trattare collettivamente con l'azienda, specie su quella che è la partita più delicata, ossia l'atteso rinnovo del contratto collettivo di lavoro. L'eccessiva frammentazione, l'abbiamo ribadito più volte, è segno di democrazia, ma crea problema organizzativi e lentezza decisionale, oltre a indebolire gli stessi sindacati, tanto più che la rappresentanza numerica di alcuni di essi è effettivamente abbastanza esigua.