Casinò Venezia, la tempesta è (quasi) passata
Tante novità positive per il Casinò di Venezia, che può lavorare con maggiore serenità all'obiettivo di rilanciare i suoi incassi e di equilibrare i conti.
La settimana appena trascorsa è stata probabilmente quella del 2017 più foriera di buoni auspici per il futuro del Casinò di Venezia. Non solo (e non è affatto poco!), infatti, si è chiusa l'annosa vicenda del minimo garantito sulle mance, con la Corte d'appello di Venezia che, contrariamente a quanto stabilito dalla Cassazione, ha dato ancora una volta ragione alla società di gestione della Casa da gioco, facendole “risparmiare” qualcosa come 17 milioni di euro, ma si è anche registrato il buon avanzamento della trattativa sul nuovo contratto collettivo aziendale di lavoro, al punto che è stato messo in stand by il ricorso che si sarebbe dovuto discutere, per condotta antisindacale, di fronte al tribunale del lavoro.
Sembra dunque che, dopo mesi difficili e profondamente segnati da divisioni, tra sindacati ma soprattutto tra essi e l'azienda e la proprietà, il sole possa tornare a brillare in laguna. E che ci possa concentrare su quello che deve essere il vero obiettivo, se si vuole che i dipendenti del Casinò e la città nel suo complesso abbiano vita serena: il rilancio degli incassi, così da aiutare a raggiungere l'equilibrio di bilancio senza dover contare solo ed esclusivamente sul taglio dei costi (a cominciare da quello del personale!).
L'auspicio è che si giunga al più presto, e forse già i giorni a venire potrebbero essere quelli buoni, all'accordo sul contratto, così che possano essere finalmente archiviate le cause che hanno esacerbato gli animi e che il Casinò possa avere uno strumento in più, la pax axiendale, per affrontare delle sfide che restano difficili, anche alla luce di un anno che si chiuderà, con ogni probabilità, con incassi in calo rispetto a un 2016 che invece aveva rappresentato un'inversione di tendenza. Purtroppo non consolidata nel 2017.