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Casinò Venezia: ritorno al passato, guardando al futuro

28 novembre 2022 - 16:43

A Venezia archiviate le due società del Casinò, una nuova snellezza funzionale per pensare al futuro.

Scritto da Amr
Photo by Marialaura Gionfriddo on Unsplash

Photo by Marialaura Gionfriddo on Unsplash

L'ultima parola spetterà all'Agenzia delle entrate, e se sarà negativa, c'è da dire, non se ne farà più niente. O meglio, si cercheranno altre strade per raggiungere l'obiettivo di non rinunciare al credito d'imposta maturato dalla ormai defunta Casinò municipale di Venezia Spa, circa 17 milioni di euro, e che si spera di poter trasferire alla Casinò di Venezia Gioco Spa, rimasta l'unica società cui fa capo il casinò municipale.
Già, perchè dopo il consiglio comunale, che aveva approvato la delibera di fusione inversa per incorporazione della capofila da parte della sua controllante, anche le rispettive assemblee dei soci hanno detto sì. E dunque, se tutto andrà per il giusto verso (ossia se l'Ade dirà di sì a un questito in effetti non del tutto usuale, visto che di solito è la controllante ad assorbire la controllata) si porrà fine a un'anomalia, dal punto di vista gestionale del Casinò, che si protraeva da anni, ossia da quando l'allora sindaco Giorgio Orsoni aveva separato la bad company da quella "buona", nella speranza, dimagrita da tutti i debiti accumulati, di poterla affidare in gestione a un privato.
 

Un obiettivo non riuscito, dopo che i bandi relativi erano andati a vuoto, ma il mezzo per raggiungerlo era comunque rimasto in piedi: una doppia società, la Cmv Spa direttamente controllata dal Comune e che direttamente controllava la Cdv Gioco Spa, che non aveva più senso di essere e che anzi può costituire un ostacolo al momento di puntare sul futuro con strumenti snelli anche dal punto di vista gestionale. Un futuro che fa meno paura di prima, ora che sembra archiviata l'emergenza pandemica e che i casinò nel loro complesso, quello di Venezia in primis, stanno vivendo un buon momento di rilancio dopo la grande crisi che avevano vissuto negli anni passati. 

In un passato più recente, dunque in estate e in autunno, il Casinò veneziano ha anche avviato delle importanti sperimentazioni, che lo proiettano in uno scenario evolutivo e positivo: su tutte l'apertura non stop delle slot nei fine settimana a Ca' Noghera, mentre sul fronte sindacale è stato raggiunto un accordo, cosiddetto "ponte", che rinvia al prossimo anno la rivisitazione del contratto di lavoro, ma coprendo almeno in parte la perdita di potere di acquisto dei salari delle lavoratrici e dei lavoratori della casa da gioco, determinata dalla spinta inflazionistica in atto.
C'è dunque motivo per credere che la società del Casinò, ormai rimasta figlia unica del Comune, possa operare anche in maniera migliore, ora che è stato posto fine, tutti consenzienti, a un duplicato che da anni non aveva ragione di essere, per quanto gestito nel migliore dei modi e con operazioni svolte alla riduzione dei debiti. 

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