Casinò Venezia, sulla trattativa in corso piovono ricorsi sindacali
Forte tensione al Casinò di Venezia: i sindacati decidono ancora una volta di ricorrere ai giudici e la trattativa diventa più difficile.
L'avevamo detto in tempi non sospetti, o meglio, in tempi in cui si vaticinavano la rovinosa caduta del Saint Vincent Resort & Casino e scenari apocalittici che prevedavano il licenziamento di 264 persone. In qualche modo, il buon senso avrebbe prevalso e una soluzione si sarebbe trovata. Ma non vogliamo parlare, oggi, del Casinò valdostano, e addentrarci sulla bontà della soluzione trovata, ma concentrarci semmai sulla situazione che invece avevamo individuato come più ostica, anche se all'apparenza più semplice, ossia quella del Casinò di Venezia. Rilancio della Casa da gioco e riduzione dei costi aziendali sono tuttora, al momento, degli obiettivi di difficile raggiungimento, e le posizioni, che sembravano (a una troppo facile lettura) essersi avvicinate, si sono invece clamorosamente allontanate, dopo la notizia che i sindacati non sono solo ricorsi al Tar, ma anche al tribunale del lavoro, per chiedere l'annullamento della disdetta del contratto collettivo, e conseguentemente del regolamento unilaterale che è entrato in vigore lo scorso 1° luglio, dopo il fallimento della trattativa per il rinnovo di quello disdettato, trattativa che era faticosamente ripresa nelle scorse settimane.
Certamente, il ricorso sindacale al tribunale del lavoro, e che peraltro anticipa altre cause individuali, non facilita affatto il dialogo tra le parti, e anzi inasprisce gli animi, alla vigilia, peraltro, del pronunciamento del giudice della corte d'appello di Venezia (atteso per il 14 dicembre) sulla ripartizione delle mance: un ricorso che, se fosse vinto dai dipendenti, produrrebbe un esborso milionario per la Casa da gioco.
Forte tensione al Casinò di Venezia: i sindacati decidono ancora una volta di ricorrere ai giudici e la trattativa diventa più difficile.