Come cambia il gioco: un primo bilancio per i casinò tricolori

Siamo giunti alla fine del 2022 e con i soli dati a mia disposizione tento di proporre un raffronto tra due dei quattro casinò italiani: Sanremo e Saint Vincent. 

I dati degli introiti di Sanremo sono arrotondati e le presenze non le ho rinvenute. Credo che il prospetto sia, in ogni caso, leggibile. 
A proposito di presenze continuo a notare con piacere che, relativamente alla sala Diamond di San Marino, sono sempre indicate quelle nuove.

Come accade speso e volentieri mi spingo a individuare il rapporto tra i proventi slot e il totale in quanto lo ritengo un indice, tra tanti altri, della qualità del gioco.
Che mi riprometto di analizzare in seguito se, come spero, trovo gli elementi per procedere, oppure in parte.
Sono solamente in grado di proporre i dati utili per un raffronto appena a conoscenza delle risultanze  definitive a fine 2022. 
Per il momento ci si deve accontentare anche se un solo mese mancante che in totale ha prodotto per Sanremo 3.843.208 e per Saint Vincent 5.310.615 e per quanto alle presenze rispettivamente 16.982 e 34.733.

La differenza nell’offerta tra le due case da gioco qui rappresentate si evidenzia con la mancanza del trente et quarante che, se non erro, è la identica situazione di Venezia, con lo chemin che non è più presente e, forse potrebbe aver trovato nel punto banco un valido sostituto.
La roulette americana ha fatto, in passato, una brevissima apparizione e la specifica clientela la troviamo solo a Saint Vincent. Idem per il craps.

Quello che ho potuto leggere tra le notizie su Sanremo è il forte ritorno al poker in torneo. E mi riallaccio alle notizie di San Marino dove il poker pare aver trovato una delle migliori location.
Al momento, in attesa dei risultati finali, rimane a disposizione tutto il tempo per impostare una ricerca inerente il mercato nazionale. Attivarsi per verificare l’impostazione dell’offerta sulla scorta della domanda tenuta presente la diversificazione dell’offerta e il cambiamento dei gusti pare obbligatorio o, quanto meno, utile. 

In ultimo, non per rilevanza, si presenta utile porre attenzione a quanto di più adatto per creare la multifunzionalità quale supporto alla politica produttiva, al contenimento dei costi e al divieto di pubblicità.
Personalmente non trovo molto utile e dimostrativo predisporre dei confronti tra due mesi di due anni consecutivi o con il 2019 stante la pandemia che non ha concesso al 2020 e 2021 una produzione annuale completa.
Forse –  e non è detto che non lo si faccia – il confronto tra i due mesi  di dicembre o gennaio, tra due Pasque o tra i mesi di agosto potrebbe avere un miglior giustificativo. 

A conforto cito alcuni dati relativi alle presenze: gennaio Venezia 64.603, dicembre 60.867, agosto 68030; Sanremo 16.982, 15.93, 24.792; Saint Vincent 34.733, 32.119, 38.078. Campione era chiuso.
Ciò che mi pare più utile, invece, è la verifica di nuovi frequentatori che, tra l’altro, sta a significare la qualità dell’offerta e, unitamente, quella del sevizio alla clientela.
Sicuramente le mie idee possono non essere condivise e nemmeno pretendo che lo siano, ma in tanti anni ho constatato che l’incremento tra due mesi, spesso e volentieri, è il  derivato tra una perdita o uno scarso risultato precedenti e una vincita notevole dei tavoli successiva, o l’esatto contrario.
Certamente potrebbe essere molto più interessante considerare dei periodi leggermente più lunghi con uno scopo preciso: rilevare delle eventuali fasi di scarsa produzione o, come già frequentemente avveniva, trovare la frequentazione legata alle stagioni. 
Ed ecco  che ritroviamo il forte ed indiscutibile collegamento tra turismo e case da gioco!