Europee e comunali, la grande attesa dei casinò
Settimana di attesa per i casinò italiani, in vista delle elezioni del 26 maggio.
La politica, quelle delle Aule, si ferma, in attesa delle elezioni europee e amministrative del prossimo 26 maggio. E i casinò, soprattutto quelli di Campione d'Italia e di Sanremo, stanno a vedere che cosa uscirà dalle urne, in particolare se l'asse gialloverde uscirà rafforzato, oppure se solo una delle due componenti lo sarà, magari a spese dell'altra.
Un interrogativo non di poco conto per Campione d'Italia: in questo caso non si andrà a votare per il rinnovo del consiglio comunale, visto che non è stata presentata nessuna lista e proseguirà dunque la gestione commissariale. Ma il destino di Campione d'Italia è legato a una fondamentale variabile: riaprirà o meno il Casinò? Una variabile che dipende certamente dalle soluzioni tecniche che il commissario straordinario Maurizio Bruschi riuscirà a individuare, ma che non saranno immediatamente eseguibili, visto che la relazione sarà presentata al governo, che dovrà valutare, per esempio, la fattibilità, anche politica, di derogare la legge Madia o quella sugli enti territoriali che ha previsto, per il Casinò Campione, il socio unico. Decisioni non da poco, e che devono essere prese ad altissimo livello. Sicuramente già oggi c'è chi si chiede se il premier Conte e i vice premier Di Maio e Salvini vorranno mettere mano a questa spinosa questione (anche perché chiama comunque in causa il settore del gioco con vincita in denaro, che non è certo visto di buon occhio dall'attuale esecutivo). Ma se gli equilibri dovessero cambiare, o addirittura spezzarsi, che cosa ne sarebbe di Campione d'Italia?
Probabilmente, una crisi di governo non aiuterebbe affatto la ricerca di una soluzione alla sempre più critica situazione della comunità campionese, che si trova ormai a un punto dall'insostenibilità.