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Federgioco, tra incassi in crescita e crisi gravissime

17 giugno 2019 - 08:59

L'assemblea dei soci di Federgioco elegge il suo nuovo presidente, che dovrà fronteggiare un momento assai complicato per i casinò.

Scritto da Anna Maria Rengo

Nuovo corso per Federgioco, che elegge a Venezia il presidente che guiderà l'associazione per i prossimi dodici mesi. Un'elezione che arriva in un momento decisamente inusuale per i casinò tricolori. Da tempo quelli attivi non hanno un andamento così buono e in controtendenza, così da indurre a pensare che il fondo sia stato toccato e che sia iniziata la risalita. Eppure, la crisi c'è, e fortissima. Tant'è che a oggi di casinò aperti, in Italia, ne sono rimasti solo tre. E che quello di Campione d'Italia è chiuso dal 27 luglio del 2018, con conseguenze catastrofiche per l'economia e l'occupazione della cittadina lacustre, che langue in attesa di conoscere se c'è possibilità e volontà di riaprire la struttura, o comunque di tornare a una vita e a una dignità che le sono state sottratte.

E vogliamo parlare di Saint Vincent? Nella Casa da gioco valdostana gli incassi sono in nettissima ripresa, anche se in pochi se ne sono accorti, troppo preoccupati per l'esito della procedura concordataria e dell'iter che dovrebbe portare all'approvazione del bilancio 2018, o forse troppo occupati ad accapigliarsi su questi stessi temi. Lo spettro del fallimento continua ad aleggiare sulla Casa da gioco, gravata da debiti pesanti, che non possono certamente essere attribuiti al nuovo amministratore unico Filippo Rolando, nominato quando la giunta regionale valdostana aveva un presidente, Nicoletta Spelgatti, della Lega, che oggi, assieme al collega, l'assessore alle Finanze Stefano Aggravi, siede sui banchi della minoranza.

Sicuramente quindi, per Federgioco, l'anno di lavoro che si apre è tutt'altro che di routine. "Perso" un casinò, si deve lavorare per recuperarlo, e per non perdere un secondo. Il tutto in un contesto nazionale che è anche abbastanza favorevole ai casinò, dal momento che il governo gialloverde ha da subito avuto e sta continuando ad avere un atteggiamento molto rigido e duro verso il gioco pubblico.

Di certo, l'espansione che si è verificata negli anni passati non sarà portata avanti e quindi i casinò non dovranno fronteggiare una crescente concorrenza, mentre le normative regionali e locali stanno avendo avuto effetti pesanti sul gioco pubblico legale, ma non su di essi. Insomma, uno scenario variegato e dove non mancano i motivi di forte preoccupazioni e quelli per essere invece determinati a compiere battaglie in qualche caso vitali. Buon lavoro, Federgioco.

 

 

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