Gestione dei casinò: un passo avanti verso la gestione meritocratica
I casinò italiani ricorrono a selezioni: una presa di coscienza della necessità di una maggiore imprenditorialità nella gestione.
Ci siamo. Questa settimana, che lavorativamente parlando inizia con un giorno di ritardo, porterà al Casinò di Venezia il suo nuovo direttore generale, Eros Ganzina (l'insediamento è fissato per il 1° aprile) e al Casinò di Sanremo (ma in questo caso non possiamo essere certi al 100%) il super consulente che assisterà la direzione dei giochi lavorati. Di sicuro, in questo secondo caso, ci saranno i colloqui 'finali', dopo che è stata stilata una graduatoria, e si inizierà da colui che occupa la prima posizione, ossia, secondo quanto appreso da Gioconews.it, da Paolo Giovannini.
Indipendentemente dalla bontà o meno delle scelte che sono state fatte a Venezia e che si stanno per fare a Sanremo, è da notare, con piacere, la metodologia scelta, ossia quella di una doppia selezione che almeno formalmente ha tutti i crismi per sfuggire a logiche clientelari o politiche. Chiunque avesse i requisiti previsti nell'avviso/bando poteva parteciparvi, e una commissione esaminatrice avrebbe avuto il compito prima di valutare i curricola e poi di incontrare i candidati ritenuti più in linea con le richieste aziendali.
Non sempre, in passato, i casinò e le loro proprietà hanno seguito questa metodologia che, ripetiamo, ha i requisiti formali per premiare la meritocrazia e per dare chance anche a chi non ha le 'conoscenze' giuste (quelle politiche, non quelle professionali!).