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Licenziamenti al Casinò St. Vincent, più tempo per trattare

07 gennaio 2019 - 08:40

Tempo di proroga per la presentazione del concordato in continuità del Casinò di St. Vincent: più tempo anche per trattare sui 168 licenziamenti.

Scritto da Anna Maria Rengo

La richiesta al tribunale di Aosta di una proroga del termine ultimo per la presentazione del piano di concordato in continuità, da parte dell'amministratore unico del Saint Vincent Resort & Casino, Filippo Rolando, apre uno scenario di maggiore respiro per discutere quello che sarà il contenuto chiave del concordato stesso. Vale a dire, la riduzione del costo del lavoro. O, per amore di verità: l'ulteriore e drastica riduzione del costo del lavoro. Oggetto di trattativa sindacale è infatti il licenziamento collettivo di ben 168 dipendenti, cui aggiungere gli oltre 100 contratti che non saranno rinnovati alla loro scadenza. In un primo momento, era sembrato che l'accordo ai sensi della legge 223/91, o anche il mancato accordo che farebbe scattare le lettere di licenziamento, dovesse essere raggiunto entro le fine dell'anno passato.

Tempo strettissimi dunque, per trovare soluzioni parzialmente o totalmente alternative a una misura drammatica e pesante, che in verità lascia scarsi margini di trattativa. Il fatto che si vada verso una diluizione dei tempi (in attesa ovviamente della risposta del tribunale alla richiesta dell'Au) consente un minimo barlume di ottimismo, perlomeno sul fronte dell'impegno che tutte le parti stanno mettendo per trovare la soluzione più indolore possibile.

Dov'è, in questo contesto, la politica? Vale a dire, ricordiamo ai non addetti ai lavori, la proprietà? A nominare Rolando, è ad affidargli un ben preciso mandato (salvare l'azienda dal fallimento) era stata la vecchia giunta Spelgatti e in particolare l'assessore alle Finanze Stefano Aggravi. Poche settimane sono passate dal ribaltone che ha portato alla nascita di una nuova maggioranza in Consiglio Valle, e l'urgenza di salvare il Casinò è tuttora di strettissima attualità.

Sarebbe utile, in questo momento, capire in maniera inequivocabile cosa la proprietà si aspetta dalla governance aziendale e cosa intende fare, ora o in futuro.Potrebbe essere un punto fermo su cui fondare una trattativa che, in ogni caso, resterà difficilissima.

 

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