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Malta-Sicilia: 2 a 0

03 novembre 2014 - 09:46

Mentre in Italia si discute ciclicamente di nuovi casinò, e non giovano forse alla causa gli emendamenti spot, come quello del deputato della Lega Nord Paolo Grimoldi, che chiedeva addirittura fondi pubblici per venti milioni di euro così da poter riaprire quello di San Pellegrino Terme (Bergamo), a Malta non ci si perde in chiacchiere e si passa ai fatti.

Scritto da Anna Maria Rengo

La notizia della scorsa settimana, e che dovrebbe impensierire i casinò esistenti e in cantiere (per quanto solo potenziale) è infatti che il governo dell’isola dei cavalieri ha selezionato i due potenziali interessati, con cui avviare trattative miranti ad aprire addirittura due nuovi casinò. Proprio lo stesso numero che era (anzi, è) stato stabilito con la legge voto approvata dall’Ars e che prevede la nascita di un casinò a Taormina e di uno a Palermo. Disegno di legge che giace da mesi nei due rami del Parlamento, finito in ultima posizione bella lista delle questioni da affrontare.

 

 

DIFFERENZE SOSTANZIALI - Certamente la scelta di Malta di accelerare sui casinò la dice lunga su una impostazione politica e strategica che, buona o cattiva la si voglia giudicare, è innegabilmente agli antipodi di quella italiana. Nella Penisola (isole comprese!), non si reputa importante, economico o moralmente giusto, puntare sul legame gioco-turismo, e si è preferito invece dotarsi di un sistema di gioco diffuso, che faccia direttamente capo allo Stato (una impostazione che sotto certi versi potrà essere oggetto di discussione con l’attuazione dell’articolo 14 della delega fiscale. Viceversa, Malta non incoraggia il gioco dei residenti, ma punta a intercettare la clientela estera, ora attraverso un potenziamento dell’offerta che potrebbe però scontrarsi con una certa saturazione del mercato, anche considerando che le location individuate sono molto vicine a due dei casinò già esistenti, il Portomaso e l’Oracle.

Da italiani, ci interessano sì le vicende maltesi, ma anche le ricadute che queste potrebbero avere sulle nostre. L’impressione è che, se davvero i due nuovi casinò verranno alla luce (il dubbio sulla convenienza economica in considerazione della possibile saturazione del mercato è presumibile che non venga solo a chi scrive, ma anche a chi sarà chiamato a sborsare milioni di euro), l’ipotesi di crearne due anche in Sicilia diventerà, se possibile, ancora più remota. Inoltre, i casinò da tempo si contendono i principali tornei di poker live e sotto questo profilo è recente la notizia dell’aggiudicazione da parte del Portomaso della tappa dell’Ept in precedenza in programma a Sanremo. È probabile dunque che la competizione possa diventare ancora più agguerrita.

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