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Multifunzionalità nei casinò, una prerogativa per tutti?

04 marzo 2024 - 09:29

Bene la multifunzionalità nei casinò, ma c'è da chiedersi se debba o possa adattarsi solo al personale assunto in via definitiva.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Free Walking Tour Salzburg su Unsplash

Foto di Free Walking Tour Salzburg su Unsplash

In qualche occasione ho fatto cenno ai “gettoni a mano clienti” senza darne troppe indicazioni, invece, trattasi di una voce che può assumere molta rilevanza. È per questo motivo che mi appresto ad aggiungere quello che, a mio avviso, mancava e forse anche di più; partendo con una esemplificazione semplice semplice che rende perfettamente l’idea. 
Quando si inaugura la casa da gioco placche e gettoni (le prime sono gettoni di grande valore facciale) sono indispensabili per le dotazioni della cassa di sala e dei tavoli da gioco. Ne osserveremo uno di contropartita e il collegamento con la cassa.
L’esempio: un giocatore si reca al tavolo e cambia direttamente contanti per avere gettoni, nel caso specifico, uno da 500 euro. Gioca il rosso e vince, lascia tutto e si ripete il rosso. Ritira 2.000 euro, 1.500 (500 + 1.000) la vincita e 500 la sua puntata iniziale.  
Il tavolo chiude: aveva una dotazione iniziale di 10.000 e alla chiusura si ritrova una esistenza finale di 8.000; risultano mancanti 1.500 vinti dal giocatore e quanto cambiato dallo stesso inizialmente. Ma il tavolo quanto perde?  Ecco il conto: differenza tra dotazione iniziale ed esistenza finale 2.000 a dedurre importo contanti cambiati 500, quindi perde 1.500. 
Il giocatore, continua l’esempio, distratto per qualche motivo se ne esce dal casinò senza cambiare i gettoni in suo possesso: ecco i  2.000 euro di gettoni a mano clienti.

Ora osserviamo quello che avviene dopo interessante l’amministrazione e la cassa di sala. L’amministrazione, registrando il risultato in contabilità, deve al cassiere la perdita del tavolo che il cassiere ha integrato, quindi i gettoni mancanti 2.000 dedotti 500 che il cassiere ha ricevuto in quanto nel tavolo al momento della conta propedeutica al risultato.
Se ne deduce che l’importo dei gettoni a mano clienti (2.000) si ritrova pagato con i contanti che il cassiere riceve (1.500 dalla amministrazione e 500 dal tavolo dopo la conta che ha determinato il risultato).
Poniamo il caso, ed è di questo che  interessa la dimostrazione, che il casinò cambi gestione o gettoni;  per un certo periodo la casa da gioco si impegna a tramutare in contanti quei gettoni se presentati all’incasso prima che scadano. Oppure il gestore subentrante si impegna a pagare i gettoni che sono ancora in corso ai presentatori.
Nel secondo caso il subentrante deve ricevere dal gestore uscente la somma che nel bordereau della cassa di sala figura come “gettoni a mano clienti”. 

Ma l’utilità della voce in questione non si esaurisce con quanto si è già letto ma può procedere tranquillamente perché  fornitrice di controllo sugli investimenti che, visto i tempi che stiamo attraversando, si comprende meglio di un tempo la preoccupazione in tema del loro ritorno anche in considerazione, probabilmente maggiore, della possibile incidenza sui costi della produzione.
Non possiamo negare che il costo del personale ha formato la maggiore preoccupazione di ogni gestore di casa da gioco e, conseguentemente, sul totale dei componenti negativi del conto economico. 
Lo abbiamo potuto, almeno per mio conto, notare osservando il trend produttivo limitato relativamente all’offerta del casinò di Campione d’Italia, sul ricorso al personale polivalente che mi pare aver compreso viene assunto a chiamata e in base alla politica produttiva. Posso sbagliare, ritengo non sia il miglior modo, come ho già evidenziato in altro articolo, di procedere all’adeguamento dell’offerta alla domanda.

Nell’occasione richiamata esprimevo la mia personale contrarietà a una forma di assunzione “a tempo” o, come mi pareva di aver compreso intermittente in quanto non ascrivibile al servizio alla clientela in quanto tale e come fattore di fidelizzazione della clientela, in specie, quella più esigente.

Sono perfettamente convinto che una carriera lavorativa, per un impiegato addetto ai giochi, sia quella di approdare a conoscere e poter praticare professionalmente tutti i giochi presenti nel casinò con una preparazione di base atta ad  affrontare nel migliore dei modi una diversificazione nell’offerta specifica.
Certamente una soluzione come quella prospettata comporta una osservazione continua della produzione, una equa considerazione dei ricavi lordi (netto più proventi aleatori), una particolare attenzione alle ore tavolo effettive ed una comparazione costi/benefici sempre più stringente capace di fornire precise e rigorose indicazioni in merito alla politica produttiva da adottare.

Ecco una motivazione per la quale la mia preferenza si rivolge a una sorta di multifunzionalità applicata a un personale assunto in via definitiva o, in ogni caso in prova, nell’attesa di perfezionare il contratto di lavoro con un occhio di riguardo all’online e, possibilmente, dal vivo.
Forse ho messo troppa carne al fuoco, probabilmente le convinzioni formatesi nel tempo non sono totalmente condivisibili pur compendiando, a mio avviso, un residuo volto al controllo totale dell’Azienda. Ma come diceva sempre mio nonno: porta pazienza!
 

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