Proprietà, azienda e sindacati: a ciascuno il suo compito
Tempi di scelte decise per i Casinò di Venezia e di Saint Vincent: ciascuno tra gli attori in scena chiamato a svolgere al meglio il proprio ruolo.
Se la giunta regionale valdostana avrebbe dovuto presentare alla seconda commissione Affari generali un piano di rilancio della Casa da gioco, questo entro il 31 gennaio dello scorso anno, con tutta la bufera scaturita dal mancato adempimento dell'impegno (e, in verità, anche da molto altro!), anche a Venezia, al momento di predisporre il piano industriale del Casinò, la proprietà ha voluto dare il suo contributo, e non solo in termini di indirizzi generali. E, in questo caso, rispettando gli impegni presi e nei tempi che erano stati stabiliti. Tant'è che è stato principalmente l'assessore al Bilancio e alle Partecipate, Michele Zuin, a illustrarne i contenuti ai sindacati, nel corso di un incontro al quale, ovviamente, era presente anche il consiglio di amministrazione della Casa da gioco.
Sempre il Comune, sempre rappresentato da Zuin, sarà inoltre presente, e non solo in qualità di osservatore, alla trattativa con le sigle sindacali che si aprirà il prossimo 6 marzo.
Le due situazioni non sono neanche paragonabili, e sicuramente i problemi del Casinò di Venezia sono minimali rispetto alla grossissima difficoltà vissuta dal Saint Vincent Resort & Casino, la gestione della cui crisi ha provocato un terremoto politico che non è ancora terminato e che non è chiaro se e quali 'vittime' provocherà, sperando ovviamente che non si tratti dei soliti 'noti', ossia i lavoratori, 264 dei quali potrebbero vedersi recapitare presto una lettera di licenziamento.
La sinergia tra i vari attori diventa dunque fondamentale per porsi obiettivi credibili e per produrre un piano industriale che non sia né una versione moderna di Alice nel paese delle meraviglie, né un programma lacrime e sangue, interpretato da malcapitati dipendenti.
Se gli scenari per Saint Vincent restano tuttora incerti e, diciamocelo, anche molto preoccupanti, in laguna le cose possono andare diversamente. Il piano industriale non piace? Non è adeguato? Zuin non ha certo intenzione di imporlo, ed è già stato fissato il primo incontro per una trattativa che può essere condotta in maniera propositiva, se tutti daranno prova di responsabilità e se a tutti sarà data la possibilità di dare il proprio apporto, anche questo al solo fine del bene aziendale.