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Rilancio Casinò, due variabili su cui indagare

27 febbraio 2023 - 10:24

Nella necessaria operazione di rilancio dei Casinò, occorre prestare attenzione alla concorrenza del gioco online e all'introduzione di nuovi giochi 'terrestri'.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Isaac Smith su Unsplash

Foto di Isaac Smith su Unsplash

Rilancio, pare una via obbligata per una casa da gioco, ma come?

La prima indagine a cui non ci si può sottrarre è quella inerente la concorrenza ma quale? Sono due e la più agguerrita è rappresentata dall’online.
In specie la prima, quella dedicata ai giochi da casinò con la partecipazione dell’impiegato; ed ecco il risultato: si può giocare da casa magari seduti sul divano, con qualcosa da bere e anche in pigiama, c’è la sicurezza che nessuno richieda la tua puntata. Non è di poco momento e, se aggiungiamo la assoluta assenza di costi di trasporto, possiamo concludere che batterla è impegnativo dal punto di vista dell’investimento, la qualità dei servizi non sempre si risolve come previsto, il ritorno potrebbe non vedersi, trasformandosi in un costo.
Sottovalutare la concorrenza delle altre case da gioco e non soltanto quelle italiane non è possibile ed è impegnativo al tempo stesso. Una attenta valutazione onnicomprensiva  dei rendimenti relativi all’offerta e la concreta possibilità di incrementarla non potrà sfuggire ad una oculata gestione, il costo delle eventuali variabili, in mancanza del criterio della multifunzionalità, può ingenerare uno strano circuito che vede la difficoltà a mantenere la quota di mercato.

Forse è giunto il momento di comportarsi come eravamo da ragazzini quando le figurine rare erano valutate molto e, a volte, addirittura incedibili.
Ebbene, il poter dire questo io lo ho a disposizione e voi no, può essere la sintesi dell’atteggiamento di chi ha provato a combattere con successo la concorrenza. Disporre di un gioco nuovo ed essere il primo, avere il personale adatto a gestirlo in poco tempo ed essere in  grado di farlo adeguatamente conoscere ai possibili giocatori, è la narrazione di una posizione di vantaggio tale da poter pensare giustamente di aver imboccato la strada per un rilancio della produzione e, perché no, dell’occupazione.

Parliamo un pochino della seconda indagine. Tanti anni or sono a Saint Vincent furono introdotti i giochi americani: slot, roulette fair e americana, punto banco, poker balck jack e dadi.  Altri, in Italia, imboccarono la stessa soluzione con successo forse più quantitativo che qualitativo ma i giochi tradizionali resistettero ancora per parecchio tempo. A Venezia l’apertura di Ca, Noghera nel 1999, fece registrare un favoloso incremento nei ricavi di gioco.
A proposito di Venezia non posso sottacere una discreta continuità, in relazione allo chemin de fer. Infatti resiste molto più che in altre case da gioco anche se il punto banco  pare aver assunto una forma non tanto di concorrenza quanto di complementarietà, stante la differente regolamentazione in merito al numero dei posti occupati al tavolo da gioco.
Probabilmente ci sarà chi vede in me un ottimista, invece ritengo, e fortunatamente non sono il solo. che il futuro dei casinò italiani è nella diversificazione dell’offerta tramite l’introduzione di novità, il miglioramento dei servizi non solo quelli direttamente collegati al gioco e nella continua ricerca della professionalità dei dipendenti.
L’accoglienza dei frequentatori, il modo di proporsi e di proporre soluzioni alle loro richieste non può considerarsi disgiunto dall’insieme dei servizi che, caratterizzando una casa da gioco nei confronti di un’altra, possono efficacemente supplire al divieto di pubblicità. 

Non può non rammentarsi la mancanza di una normativa organica e specifica sollecitata dalla Corte Costituzionale sin dal 1985 e, neppure, di porre una particolare attenzione ad un mondo che, nel contesto turistico, può rappresentare ancor  più di quanto attualmente rappresenta.
Vale la pena evidenziare che l’accesso ad una casa da gioco è possibile solo ai maggiorenni dietro presentazione di un documento di riconoscimento in corso di validità, mentre al giocatore ludopatico può essere vietato a seguito di specifica comunicazione da parte di un famigliare. Mi permetto di aggiungere che la gestione, tramite opportuni accorgimenti legislativi che purtroppo mancano, può essere accordata solamente a determinate e più che stringenti condizioni. 

Desidero ricordare ancora che un tempo in tutte le case da gioco andavano di moda le gare di chemin de fer ed altro ancor, oggi non mi pare più il momento. Invece potrebbe essere interessante creare le condizioni per le quali un gruppo di appassionati si ritrovano a “combattere” per il banco o per la punta. Forse non è più il tempo di imbarcarsi in progetti molto impegnativi; la creazione delle condizioni appena accennate, con due tavoli di roulette per riempire eventuali intervalli non dimenticando la ripartizione del rischio che con un tavolo solo sarebbe maggiore, può ingenerare una efficace soluzione, ancorché parziale, da valutare.
Con queste poche righe probabilmente, toccando argomenti quali la politica produttiva, l’organizzazione del lavoro, la economicità della gestione a  fronte di investimenti a volte pesanti, sono ritornato sulla indispensabilità di poter usufruire della provata professionalità, della giusta esperienza e, in definitiva, delle qualità atte ad assicurare, unitamente all’irrinunciabile decisionismo, la buona riuscita di un rilancio che auguro sinceramente a tutti. 

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