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Riordino partecipate, ora si fa sul serio

24 ottobre 2016 - 08:33

Prime conseguenze dell'entrata in vigore del decreto legislativo sulle partecipate: casinò e proprietà in allerta.

Scritto da Anna Maria Rengo
Riordino partecipate, ora si fa sul serio

L'esatta portata non è ancora chiarissima, ma oggetto di studio sia da parte di Federgioco che, a livello singolo, dei quattro casinò. Fatto sta che l'entrata in vigore del decreto legislativo restante testo unico di riforma delle società partecipate dagli enti pubblici, attuativo della riforma Madia della pubblica amministrazione, sta avendo i primi effetti concreti sull'attività dei casinò. È della scorsa settimana la duplice notizia che sia il Casinò di Sanremo che quello di Campione d'Italia hanno dovuto annullare i bandi con cui cercavano, complessivamente, due direttori del personale e un direttore finanziario. L'assunzione a tempo indeterminato prevista in tutti e tre casi era infatti in contrasto con le disposizioni previste dal decreto legislativo entrato in vigore lo scorso 23 settembre.

E questo è solo l'assaggio di quanto potrà accadere in futuro, tanto più che il decreto prevede disposizioni assai severe per le società i cui bilanci sono in perdita, come purtroppo è il caso di tre di quelle che gestiscono i casinò, anche se, bisogna dire, se lo sono è 'a causa' del rapporto convenzionale che le lega alle proprietà, cui devono corrispondere una quota annuale dei loro incassi.

Se questo deve essere di stimolo a fare il possibile per risanare i conti aziendali, compito arduo soprattutto quando gli incassi continuano a calare (e il progressivo annuo mostra tale trend, fatta felice eccezione per il Casinò di Venezia), le proprietà devono porsi il problema di adeguarsi, anch'esse, alle disposizioni del decreto Madia. C'è dunque attesa, tanto per portare a esempio chi sta più avanti di tutti, come la Regione Val d'Aosta si muoverà. Sono mesi infatti che è in discussione un disegno di legge regionale di riforma del sistema locale, che peraltro era stato messo (opportunamente) in stand by, così da poter conoscere le disposizioni finali che sarebbero uscite dal consiglio dei ministri, dove il decreto legislativo era stato esaminato, prima della sua approvazione definitiva, ben tre volte.

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