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Sanremo verso le elezioni: il Casinò tra politica e buon senso

23 aprile 2019 - 08:12

La città di Sanremo si avvia verso le elezioni amministrative e il Casinò entra di prepotenza nei programmi dei candidati a sindaco.

Scritto da Anna Maria Rengo

Settimana corta e ricca di feste e ponti, in tutta Italia, ma per Sanremo e il suo Casinò sarà ancora una volta densa di eventi. Del resto, quando si avvicinano le elezioni amministrative, quando è testa a testa, nei sondaggi, tra il sindaco uscente Alberto Biancheri e il candidato del centrodestra Sergio Tommasini, è normale che attenzione e adrenalina siano massime. Ancora più se un membro del consiglio di amministrazione nominato da Biancheri, peraltro anche presidente di turno dell'associazione che rappresenta i casinò italiani, Federgioco, decide di scendere in campo a favore del più temibile avversario di chi l'ha nominato. Senza dimenticare che a fine mese scade il mandato dell'attuale direttore generale della Casa da gioco Giancarlo Prestinoni, con l'amministrazione attuale e il Cda attuale (del quale non fa più parte Olmo Romeo, essendosi dimesso come coerente conseguenza della sua decisione di candidarsi alle elezioni e al momento dell'approvazione del progetto di bilancio 2018) chiamate a decidere cosa fare. Una decisione già presa: indire un nuovo bando per selezionare il suo successore.

Sarà il Cda futuro a decidere il da farsi, visto che il mandato di quello attuale sarà prorogato sino a fine giugno, quando sarà passata la kermesse elettorale. E la proroga, tanto per aggiungere un po' di sale a una settimana che già di suo non sarà una sciapita minestra tiepida, avverrà in occasione dell'assembela dei soci, in programma in questi giorni, in cui sarà approvato il bilancio 2018, del quale si sa già che sarà ancora una volta in utile.
Nonostante le polemiche che si accompagnano, ma è la politica!, alle imminenti elezioni, nonostante le posizioni critiche che i candidati a sindaco muovono alle scelte compiute (o rimandate) da Biancheri, e prescindendo dal suo personale operato, è un dato di fatto che il Casinò di Sanremo ha superato indenne le tempeste che negli ultimi anni hanno colpito e affondato la Casa da gioco di Campione d'Italia e che rischiano di colpire e affondare quella di Saint Vincent, visto che deve essere scritta ancora la parola “ok” (o similari) al piano di concordato presentato in tribunale.
In realtà, cercando di restare obiettivi e dunque di non attribuire meriti straordinari né a Biancheri né a chi l'ha preceduto, non dovrebbe essere difficilissimo avere un bilancio in utile e non essere in odore di fallimento, per un'azienda che fa del “gioco” la sua attività principale, e mai si è sentito dire che il banco, almeno alla lunga, perde. In altri territori i casinò hanno avuto degli effetti depressivi su un possibile sviluppo economico e imprenditoriale alternativo, hanno fatto accapigliare e saltare di poltrona in poltrona i politici, sono stati perseguiti dalla magistratura penale, civile e contabile, hanno avuto dei buchi di bilancio pazzeschi (e diciamolo, almeno nel caso di Campione d'Italia dovuti anche alle eccessive richieste della proprietà), peggiori della più spendacciona azienda sanitaria.

Appunto: si può anche dire che se a Sanremo questo non è successo, forse non è perché sono stati bravissimi, ma magari solo perché sono stati “normali” e “sensati”? Avevano la gallina dalle uova d'oro e anziché strangolarla l'hanno accudita: non è anche questa una scelta di comune buon senso?
Si poteva e si può fare meglio, questa è certamente un'opinione sostenibile e che è appunto oggetto della campagna elettorale in corso. Tuttavia, a Sanremo sono stati sicuramente rispettati i più elementari principi di gestione aziendale, per esempio dotandosi di una pianta organica adeguata e che non è stata chiamata a inutili sacrifici, come purtroppo avvenuto a Campione d'Italia, i cui quasi 500 dipendenti sono da mesi tutti a spasso (ammesso che ne abbiano voglia) e come avvenuto pure a Saint Vincent, dove si spera che l'ennesimo sacrificio dei lavoratori sarà ripagato, il prossimo 9 luglio, con l'accettazione del piano di concordato da parte dei creditori.

 

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