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Snellezza funzionale, chiave di volta delle politiche produttive dei casinò

18 dicembre 2023 - 10:45

Ai fini di adeguate politiche produttive nei casinò è fondamentale puntare sulla snellezza funzionale: ecco cosa si intende.

Foto di Jan Genge su Unsplash

Foto di Jan Genge su Unsplash

Spesso mi avrete letto con l’espressione “snellezza funzionale”  in tema di case da gioco; non mi sono quasi mai fermato ad approfondire il concetto. Ora ne approfitto poiché in Valle d’Aosta si pensa al futuro del casinò di Saint Vincent al termine del periodo concordatario e lo studio è stato definitivamente affidato alla società Ernst & Young.
Non desidero ritornare sulle tipologie gestionali perché in tema mi sono già espresso più volte; ritengo che della snellezza funzionale non se ne possa fare a meno.

Due sono le impostazioni irrinunciabili a mio avviso in questo contesto: l’organizzazione del lavoro e della produzione e il relativo controllo. La tipologia dell’azienda in discorso impone il rispetto di alcuni criteri informativi, tra questi, il detto popolare, che il tempo è denaro. 
Ma andiamo con ordine, cosa si intende per snellezza funzionale coniugata con l’ultima osservazione? Che la responsabilità dei risultati non può e non deve essere di molti ma di pochi, anzi pochissimi: un direttore generale, un direttore amministrativo e un direttore giochi. 
Tutti dovranno essere, mi scuso per il termine, equipaggiati di opportuna professionalità, di esperienza maturata nel campo specifico e di trascorsi che, in particolare i direttori generale e giochi, diano prova della loro preparazione e competenza.

Ecco chiarita la utilità pratica della snellezza funzionale: la concreta possibilità di assumere iniziative in tema di produzione in tempi rapidi e con cognizione di causa. Ogni variazione comporta un investimento al quale risponde il direttore amministrativo su indicazione della direzione giochi e il direttore generale ne convalida la proposta. Va da sé che in tutto questo ci sono i responsabili che ne rendono conto, in ultima analisi, alla società di gestione. Non potrà negarsi che la direzione generale, se non possiede le caratteristiche elencate in precedenza, non potrà essere all’altezza del compito.

A monte delle scelte da farsi dovranno esistere le necessarie strutture informative che forniscono gli elementi utili per addivenire alle determinazioni di programmazione dei ricavi e dei relativi oneri, entrambi previsti. Anche in questa occasione si noterà la preparazione dei responsabili che, forti delle passate esperienze, hanno programmato i supporti indispensabili nell’organizzazione del lavoro.
Si incontra una ulteriore mia espressione, conseguente alla prima, “decisionismo ragionato” che non potrà coniugarsi disgiuntamente dalle qualità precedentemente descritte.

Infatti è vero che al direttore giochi spetta il compiuto di intervenire sulla produzione e sulla diversificazione perché i ricavi si incrementano in un solo modo. Un modus operandi che tenga conto di tanti fattori che un buon programma è perfettamente in grado di porre in luce.  
La politica produttiva deve tener conto delle armi a disposizione della concorrenza e non si può negare che il gioco online è la più rilevante, in specie per quanto ai giochi da casinò. Appunto in questa fase inizia la ricerca dei mezzi che consentono, a ragion veduta, la diversificazione. Si dovrà, in ogni caso, tener presente la inderogabile necessità di adeguare l’offerta alla domanda in un mondo dove il cambiamento di gusti e/o di disponibilità economiche è destinato a mutare più in fretta di prima.
Se c’è la domanda si tratta di creare quella attrattiva atta a dirottarne una parte e a catturare l’altra tramite il gioco online dal vivo data la possibilità reale di poterlo fare.

Manca ancora una fase da presentare abbinata alle scelte in ordine ai prodotti da offrire, trattasi di verificare – ben si intende in forma preventiva – se quello che  l’amministrativo considera costo in quanto da classificarsi tale a bilancio, può tramutarsi in un investimento dal ritorno credibile.
A questo punto non rimane che avere l’assenso del direttore generale che avrà visionato la documentazione, ascoltato i proponenti e, dopo una attenta valutazione resa possibile dai dati raccolti, si potrà dar corso ai cambiamenti di politica produttiva ampiamente studiati e individuati.
Mi pare che in questa narrazione siano stati esaminati tutti i passaggi utili ad una gestione che possa vantare snellezza funzionale, impostazione volta al decisionismo ragionato e all’impiego attento di risorse. Il tutto alla sola condizione che i dirigenti in causa rispondano alle qualità descritte.

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