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Voglia di divertimento, nonostante tutto

16 agosto 2022 - 14:25

Estate col botto per il turismo in Italia, un fenomeno di cui beneficiano anche i casinò.

Sulle spiagge, in montagna, nelle città d'arte. La voglia di turismo è tornata a scoppiare in questa caldissima estate e ha raggiunto il suo culmine con il Ferragosto ormai alle spalle, nel quale “sold out”sono state le parole d'ordine. A dispetto del Covid, dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, del caro (carissimo) prezzi e della campagna elettorale in corso sotto il solleone.

O meglio, forse è proprio questa serie sfortunata di eventi e di grattacapi a scatenare la voglia di rivalsa e di spensieratezza degli italiani e degli stranieri che sono tornati ad affollare la Penisola. Dimenticare per qualche giorno i difficili mesi/anni passati, e le difficoltà quotidiane in attesa di quelle che arriveranno a stretto giro. Una voglia di evasione della quale i casinò tricolori, ormai tornati da sei mesi a essere quattro, stanno approfittando, con risultati in crescita non solo rispetto ai difficili 2020 e 2021, perchè ci vuole poco a fare di meglio, ma anche rispetto all'era pre-pandemia.

I bilanci di Ferragosto, per tornare alla più stretta attualità, non sono ancora stati tracciati, ma c'è da aspettarsi che, complice l'ondata turistica che ha “colpito” i territori di riferimento, anche i casinò avranno di che festeggiare il periodo che si è appena concluso, consapevoli che ci sarà da lavorare per consolidare il risultato, una volta passata l'euforia del carpe diem.

Sicuramente, infatti, le difficoltà non mancano, ma sono da circoscrivere in un contesto generale, e non più di mera crisi dei casinò e dei loro modelli gestionali. Anzi, la pandemia e le ripetute riprese dopo i due lockdown hanno mostrato una certa capacità di resilienza dei tre casinò che hanno dovuto affrontare il Covid, visto che quello di Campione d'Italia ha riaperto i battenti, dopo la chiusura del 2018, solo a fine gennaio 2022 “perdendosi” dunque la fase più aspra, quanto a restrizioni imposte alle case da gioco come all'intero settore.

In questi due anni, i casinò hanno resistito, certamente aiutati dalle proprietà, ma hanno anche saputo rimettere mano alla loro organizzazione interna, in un'ottica di efficientamento e di risparmio che ora può fare i conti con il ritorno a una nuova normalità, non solo da punto di vista sanitario, ma anche considerando che con il caro prezzi e con una instabilità complessiva, addirittura globale, dovremo fare i conti ancora per qualche tempo.

I mesi a seguire saranno dunque decisivi per comprendere se quanto fatto e se le sperimentazioni avviate (ultima in ordine di tempo, l'apertura no stop delle sale slot, nel fine settimana, a Ca' Noghera) hanno portato i frutti sperati e saranno idonee anche a essere utilizzate nel futuro. Certamente però i primi segnali fanno pensare che il mondo dei casinò è tutt'altro che sul viale del tramonto e che può recitare un ruolo di primo piano nell'ottica di una nuova concezione del gioco: meno azzardo e più intrattenimento, divertimento e socialità.

 

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