Gioca a casinò ‘.com’ e rivuole i soldi persi: il caso nelle mani della Cjeu
La Superema corte austriaca ha consegnato una vera patata bollente nelle mani della Corte di giustizia europea, chiamandola a prendere una espressa posizione sul fatto se gli operatori che agiscono sul mercato ‘grigio’ a livello comunitario stanno agendo o meno legalmente.
Scritto da Amr
Il riferimento è al caso di un giocatore austriaco che ha perso 950mila euro giocando alle roulette online di due siti che hanno una licenza di gioco online concessa dall’Autorità maltese del gioco, la Lotteries and Gaming Authority (Lga).
LA LEGGE AUSTRIACA - In Austria vige un sistema di monopolio delle licenze per il gioco online, il giocatore argomenta dunque che i siti su cui stava giocando non avevano licenza in Austria e stavano operando illegalmente. Per questo motivo ha diritto a vedersi restituito il denaro. Per giocare l’uomo, rimasto anonimo, aveva sottratto denaro al suo datore di lavoro.
L’operatore, che non viene nominato nei documenti della pubblica corte, ma viene descritto come attivo in più nazioni e con il suo quartiere generale a Dusseldorf, argomenta da parte sua che la legge austriaca vieta i trattati dell’Unione Europea e che ha dunque diritto a offrire i suoi servizi, e dunque anche a trattenere il denaro perso dal giocatore. La Suprema corte austriaca ha dunque chiesto alla Corte di giustizia europea di chiarire un certo numero di punti prima di prendere la sua decisione finale. Su tutti, se la legge austriaca è in linea con quanto prevedono i trattati europei.