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Cjeu: legittimo tassare i casinò online meno di quelli terrestri

26 settembre 2014 - 09:16

La Corte di Giustizia Europea ha stabilito che è legittimo il differente sistema di tassazione fiscale per il gioco online da parte della Danimarca, rispetto a quello applicato ai casinò terrestri.

Scritto da Amr

 

La Corte ha rilevato che i richiedenti terrestri non sono interessati individualmente dal regime fiscale. Si conferma che gli Stati membri possono continuare a impostare un livello di tassazione per il gioco online che tenga conto dell'offerta globale competitiva .com al fine di garantire che i consumatori siano incanalati verso l'offerta regolamentata. 

 

IL CASO – In Danimarca i casinò online pagano il 20 percento rispetto a una percentuale oscillante tra il 45 e il 75 percento dei casinò terrestri. Una situazione di disparità che era stata sanzionata dalla Commissione Europea e sulla quale era stata proposta una causa di fronte alla Corte di Giustizia europea che con la sua sentenza pone una pietra miliare nell’affrontare la spinosa questione a livello europeo. La Cjeu è stata infatti chiamata a stabilire se il regime fiscale più basso per i casinò online possa configurarsi come un illecito aiuto di stato. Ad avanzare il contenzioso legale è stato il casinò danese Royal Scandinavian Casino Århus, con il sostegno della Danish Gaming Association. 

 

LA SENTENZA - Il livello di tassazione danese per il gioco online è stato fissato a un livello che tiene conto della necessità di incanalare il consumatore danese verso l'offerta di gioco online regolamentata che è fondamentale per salvaguardare gli obiettivi di politica pubblica del Danish Gaming Act. La Corte oggi ha deciso che tali misure fiscali differenziate sono di applicazione generale e non vi è nessun aspetto specifico che possa dimostrare che i richiedenti siano specificamente e individualmente interessati dalla misura fiscale.

Secondo la Corte: "[L]a ricorrente non ha dimostrato [...] che la misura di aiuto in questione era tenuta ad avere un effetto sostanziale sfavorevole sulla posizione di uno o più dei suoi membri sul mercato interessato. I membri della domanda e, di conseguenza, il richiedente non sono dunque individualmente interessati dalla decisione impugnata".

 

IL COMMENTO DELL’EGBA - Maarten Haijer, segretario generale dell'Egba, commenta: "Accogliamo con favore la decisione di oggi della Corte che conferma che la Commissione ha correttamente sostenuto che il gioco online richiede un livello di tassazione che tenga conto della competitività dell'offerta globale online .com. Con l'offerta non regolamentata a solo un click di distanza in internet, i consumatori giocheranno solo all'interno dell'ambiente regolamentato se tale offerta sia sufficientemente attraente in termini di prezzi e di esperienza del consumatore. Vi sono molti esempi di Stati membri in cui l'offerta regolamentata non riesce ad attrarre i consumatori a causa di restrizioni di prodotti e livelli di tassazione con conseguenza che quei consumatori sono spinti al di fuori dell'ambito normativo europeo, spesso a offerte asiatiche non regolamentate". Haijer aggiunge inoltre: "Avere un mercato restrittivo sconfigge lo scopo di ogni regolamentazione, vale a dire garantire un'adeguata protezione del consumatore. Un livello di tassazione adeguato è uno degli elementi chiave per la creazione di un ambiente di gioco attraente e sicuro, anche se non l'unico. E' importante sottolineare che l'Egba non considera un regime fiscale differenziato come un obiettivo in sé. Ma è indispensabile che il livello di tassazione per il gioco online sia fissato a un livello che permetta un mercato regolamentato competitivo rispetto all'offerta senza licenza al di fuori dell'Ue".

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