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Disciplinare casinò, il risvolto tecnico ed economico nel passaggio tra pubblico e privato

24 maggio 2024 - 12:25

Ecco il risvolto tecnico ed economico di un eventuale passaggio da una gestione pubblica a una privata dei casinò per quanto attiene il loro disciplinare.

Foto di Anna Gru su Unsplash

Foto di Anna Gru su Unsplash

I rapporti economici e non tra il concedente e il concessionario devono essere regolati contrattualmente da un disciplinare o documento similare.
Diversi sono gli argomenti di sicuro interesse, primo tra tutti, forse perché tra le molteplici mansioni affidatemi ci fu quella del cassiere di sala, la valenza della posta, nel bordereau di chiusura della cassa, “gettoni a mani clienti”. 
Ne ho già scritto molto velocemente in altro articolo e in questa occasione ne scrivo per il risvolto tecnico ed economico nel caso di passaggio dalla gestione pubblica a quella privata.

Il quantitativo iniziale di placche e gettoni che un casinò utilizza per la propria attività viene ripartito in tante piccole dotazioni: i tavoli da gioco, le casse di sala e quella principale è la più coinvolta, l’ufficio cambio assegni, se prevista dall’organizzazione la cassa  amministrativa e la riserva principale dei gettoni non utilizzati al momento. 
Ciò che entra nel ragionamento complessivo è la cassa di sala con la rispettiva riserva. È noto che i gettoni (tralascio la voce placche per non appesantire il tutto che non è leggero per sé stesso) si acquistano alla cassa o al tavolo tramite contanti; la cassa di sala ha una dotazione propria in contanti alla quale si aggiungono i contanti incassati per gettoni venduti e diminuiscono per i contanti pagati per i gettoni acquistati.
Se del caso, si devono prelevare dei gettoni dalla riserva, il cassiere se ne addebita l’importo alla voce gettoni a mani clienti e pareggia con in contanti incassati e con i rimanenti gettoni. A lungo andare è possibile che l’importo dei contati sia considerevole sulla scorta dei gettoni a mani clienti e della dotazione normale della cassa.

Il nuovo gestore, ammesso che avvenga  l’affidamento della gestione al privato, dovrà pagare gli eventuali gettoni che vengono presentati alla cassa o ammetterli al gioco quali puntate di gettoni in corso di validità. Nulla cambia!
Qui avviene la più naturale delle operazioni: il gestore uscente trasferisce al nuovo l’importo in contanti corrispondente al totale dei gettoni a mani clienti, mentre rimane da regolare la dotazione in contanti della cassa di sala risultante dal bordereau di chiusura.
Chiaramente penso che non sia l’unico modo di pareggiare una situazione ma è quanto conosco. Sono convinto, magari mi sbaglio, che si tratti di un aspetto di sicuro rilievo.

Un altro problema spesso collegato con una gestione ad affidamento al privato consiste nel porre, da parte del concedente, una particolare attenzione all’incarico di attività complementare a terzi. 
Solitamente, a quanto mi risulta dopo tanti anni di presenza diretta e indiretta nel campo in discorso, l’affidamento di attività collegate alla principale deve essere preso in considerazione. Ad esempio sono da escludere attività di gioco che non possono essere esercitate se non direttamente dal gestore, ivi compresa la sperimentazione di nuovi giochi se non a seguito di espressa autorizzazione.
Identico trattamento dovrebbe essere riservato al cambio assegni e titoli di credito anche in relazione alla normativa antiriciclaggio vigente.
Quello che mi accingo a narrare è direttamente collegato alla mia personale convinzione che, senza una opportuna diversificazione di intrattenimenti e manifestazioni mirate al rilancio della casa da gioco, sarà complicato realizzare ciò che ci si potrebbe aspettare.
Non credo si possa escludere che il concedente abbia un interesse economico dalla realizzazione di specifici eventi ai quali potrebbe associarsi una sorta di partecipazione. È solamente un'eventuale possibilità che si presenta al fine dichiarato di una collaborazione tra concedente e concessionario.

Il capitolo controlli accennato in altre occasioni necessita di una narrazione completa che ancora non affronto ma mi riservo di farlo. La relativa complicazione, tengo a specificare quello esercitato dal concedente, così come l’esperienza mi ha insegnato, va in una direzione di effettiva collaborazione con la gestione nel comune interesse di una conduzione dedicata al risultato di tutte le parti che vi concorrono, ivi compreso tutto il personale occupato e che potrebbe esserlo in seguito. Si deve ammettere l’importanza del fattore occupazionale.

Il tempo ha insegnato che l’aspetto più rilevante, e non solo nel caso di gestione affidata al privato, è la rilevazione del risultato non tanto per la parte finale ma per ogni fatto di natura economica o meno che può avvenire durante la partita. Quindi i cambi al tavolo, le aggiunte che contribuiscono alla contabilizzazione del risultato finale. Certamente si parte dalla dotazione iniziale per arrivare alla consistenza finale ma, nel frattempo intervengono i fatti descritti aggiungendo l’importo dei contanti direttamente cambiati. 

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