Nuovo presidente di Federgioco diventerà dunque l’attuale direttore generale della Casa da gioco lagunare, Vittorio Ravà, al posto del sanremese Marco Cambiaso, che a sua volta aveva assunto la carica ricoperta prima dall’amministratore unico del Casinò di Saint Vincent Luca Frigerio e prima ancora dall’amministratore delegato del Casinò Campione Carlo Pagan.
Il ciclo di mandati annuali si era inaugurato proprio con Pagan, che secondo lo Statuto dovrebbe, dalla fine di marzo, diventare vicepresidente di Federgioco.
IL BANDO – Tutto come da programma, dunque, anche se è possibile che nei prossimi mesi ci possano essere, almeno teoricamente, dei cambiamenti. Come noto, infatti, il prossimo 19 marzo scade il bando per l’affidamento in gestione trentennale della Casa da gioco e il nuovo arrivato potrebbe decidere di confermare Ravà a suo rappresentante in seno a Federgioco, o magari individuarne un altro. Ma si tratta di scenari lontani nel tempo e dipendenti da diverse variabili. Su tutte: si procederà davvero all’affidamento della gestione tramite il bando di gara? In assenza di notizie certe, che si avranno solo a conclusione dell’iter di gara, pare che siano stati diversi i grossi gruppi, specie internazionali, a valutare con estremo interesse (e magari anche a discutere con l’amministrazione comunale) la possibilità di gestire il Casinò veneziano. Ma la complessità del bando e i vincoli che il nuovo gestore dovrà rispettare, anche in virtù di un accordo stretto tra Comune e sindacati, potrebbero avere avuto un’azione dissuasiva. Non è dunque detto che l’interesse si tradurrà in offerte, nel qual caso la strada più probabile, e prevista negli atti stessi che hanno permesso l’avvio del bando, è che si ricorra a una trattativa privata, con conseguente allungamento dei tempi per l’affidamento in gestione.
LA QUESTIONE DEI DATI – Il prossimo consiglio direttivo di Federgioco potrebbe essere determinante anche per porre l’auspicata parola fine a una spinosa questione, ossia la divulgazione dei dati sull’andamento aziendale dei quattro casinò. L’intendimento del consiglio direttivo della Federazione è di divulgarli con cadenza triennale e di affidare a una società esterna (che potrebbe essere l’advisor Kpmg) l’incarico di esaminarli e rilasciarli. La decisione finale sarà presa a fine marzo.
I TEMI POLITICI – Tra i primi impegni a livello politico del nuovo presidente di Federgioco dovrebbero figurare le azioni per dare concretezza a un impegno che il governo Letta aveva preso, approvando nel settembre scorso l’ordine del giorno presentato da Rudi Franco Marguerettaz che lo impegna “ad istituire, in tempi brevi, un tavolo di confronto con gli organismi di rappresentanza delle Case da gioco per valutare iniziative atte a favorirne la ripresa economica e a salvaguardarne i lavoratori”. I malumori interni al Pd che hanno portato all’arrivo di Renzi prima alla segreteria del partito e poi a Palazzo Chigi hanno rallentato il processo che però, specie da oggi in poi, quando si completerà la squadra di governo con la nomina dei sottosegretari e dei viceministri, potrà riprendere il suo corso. Ovviamente con altri interlocutori rispetto al governo Letta, ma forti della riconferma di Angelino Alfano alla carica di ministro dell’Interno.