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Gioco, Tar sancisce libertà discrezionale nell’applicare norma primaria

28 marzo 2015 - 10:59

Il Tar del Lazio si è recentemente occupato della disciplina della introduzione delle cosiddette 'slot a rulli' tra i giochi virtuali gestiti dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli Un operatore del settore, in particolare, si doleva dei possibili danni che sarebbero allo stesso derivati, in ragione dei notevoli investimenti già effettuati nel settore.

Scritto da Avv. Giovanni Adamo

In particolare, la possibilità, per qualsiasi concessionario che operi online, di commercializzare i medesimi giochi offerti attraverso le cosiddette. videolotteries, secondo il ricorrente avrebbe certamente determinato – se conosciuta precedentemente – la decisione di non corrispondere all'erario gli importi (significativi) versato per i diritti di installazione delle Vlt. A parere del ricorrente, inoltre, sarebbe stato violato l'articolo 97 della Costituzione (imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione) e il principio di affidamento (sulla validità degli atti della Pa), in quanto non sarebbe stato corretto, da parte dell’allora Aams, indurre taluni operatori a versare somme per l'ottenimento di una possibilità (quella di porre in esercizio i giochi attraverso le Vlt) ed in epoca successiva consentire la medesima possibilità ad altri concessionari (quelli operanti la raccolta del gioco online a distanza). Ciò avrebbe determinato, in particolare, oltre alle problematiche succitate, anche conseguenze a livello di trattamento fiscale (più oneroso per gli esercenti delle Vlt) e operativo (controlli più penetranti per queste ultime).

 

 

LA SENTENZA - Il Tar Lazio si è pronunciato con una Sentenza la quale, sostanzialmente, statuisce su due differenti principi: 1) il primo, quello per il quale, nonostante il ricorrente avesse agito per ragioni squisitamente economico/aziendali non incide minimamente sulla propria possibilità di ricorrere al Giudice amministrativo per la tutela dei propri interessi legittimi (questa era infatti la tesi delle Amministrazioni resistenti). 2) il secondo, nel caso di specie di primaria rilevanza, è quello per il quale, ancora, deve essere sempre rispettata un'area di libertà di azione della pubblica amministrazione, laddove (come nel caso di specie) ad essa sia riservata una discrezionalità nell'ambito di applicazione di una norma primaria.

 

IL CONCETTO STATUITO - Fuori dal giuridichese, il concetto è: laddove una norma statuale fornisca i parametri sulla base dei quali fornire determinate concessioni e/o autorizzazioni, alla pubblica amministrazione competente spetta poi applicare, nell'esercizio di quella discrezionalità, la norma primaria medesima, e senza che l'esercizio della stessa possa essere in alcun modo sindacabile dal Giudice amministrativo. Una tesi, questa, che, seppure dettata da comprensibili ragioni pratiche, rischia però di generare, almeno nel caso di specie, effetti non del tutto corretti e 'paritari' sotto il profilo sostanziale.

 

L'AUTORE - Giovanni Adamo - Fondatore Studio Legale Adamo (www.studiolegaleadamo.it) - Avvocato in Bologna - Cultore della Materia di Diritto Civile nell'Università di Bologna

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