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Bulgaria: sì a limiti a pubblicità e stop a casinò nelle piccole città

06 maggio 2024 - 10:36

Il Parlamento bulgaro limita la pubblicità del gioco d'azzardo su tutti i media e vieta i casinò nelle città con meno di 10.000 abitanti.

Scritto da Mc
Foto di Angel Balashev su Unsplash

Foto di Angel Balashev su Unsplash

Il distanziometro e il divieto di pubblicità sbarcano, tra polemiche e preoccupazioni, in Bulgaria. Il Parlamento dello Stato ha approvato un disegno di legge che vieta l'apertura di casinò nelle città con meno di 10.000 abitanti e vieta completamente la pubblicità del gioco d'azzardo su tutti i tipi di media. Il disegno di legge ha ricevuto 198 voti a favore.
Proposto dal Gerb (Ppe) e dal Dps (Renew Europe), il disegno di legge è stato presentato meno di una settimana fa e sottoposto al voto durante l'ultima giornata del Parlamento. La legge entra in vigore tre giorni dopo la sua promulgazione, per quanto riguarda la pubblicità dei giochi d'azzardo, mentre per le sale da gioco situate nei piccoli insediamenti è prevista una moratoria di tre anni.

Il disegno di legge vieta la pubblicità del gioco d'azzardo in qualsiasi forma e su tutti i tipi di media, compresi televisione, radio, stampa e media elettronici. L’unica eccezione sono i giochi Sports Totalizer dello stato, che trasferiscono fondi per lo sport e la cultura.
Resta consentita la pubblicità del gioco d'azzardo sulle affissioni poste a una distanza non inferiore a 300 metri dalle scuole, dagli asili nido e dalle università, come pure nelle sale da gioco, nonché sugli impianti e sulle attrezzature sportive, ad eccezione di quelle destinate ai bambini. Almeno il 10 percento dell'area di tali annunci deve contenere un testo che affermi che il gioco d'azzardo porta alla dipendenza, un po' come avviene, ormai da oltre dieci anni, in Italia, dopo le disposizioni del decreto Balduzzi, l'allora ministro della Salute.

Inoltre, sale da gioco e casinò possono esistere solo negli insediamenti con più di 10.000 abitanti, anche se questa regola non si applica ai resort e a quelli situati entro 30 chilometri dai punti di confine.

GLI ALTRI LIMITI - Il regolamento limiterà anche le scommesse online. Secondo l'annuncio, i contenuti pubblicitari del gioco d'azzardo illegale saranno monitorati dal Council for Electronic Media, che inoltrerà i suoi risultati all'Agenzia nazionale delle entrate, che imporrà all'occorrenza sanzioni.

LE REAZIONI - Il divieto di pubblicità del gioco d'azzardo, come ricorda Yogonet.com, non è passato inosservato alle stazioni televisive nazionali e a diversi siti di notizie, che lunedì hanno affermato di essere fortemente dipendenti dalla pubblicità dei siti di scommesse. La nuova legge potrebbe andare contro l'indipendenza dei media, hanno avvertito.
"Il divieto di pubblicità nei media è un divieto di fornitura di un servizio mediatico ai sensi della direttiva sui servizi di media audiovisivi", ha affermato l'Associazione delle emittenti bulgare (Abro), aggiungendo che la sostenibilità finanziaria dei media, anche attraverso la pubblicità del gioco d'azzardo è importante per il giornalismo di qualità.

Stilyan Shishkov, fondatore del sito di notizie sportive bulgaro Sportal.bg e direttore esecutivo dell’Associazione bulgara del gioco d’azzardo, ha avvertito che un divieto totale potrebbe portare alla crescita del gioco illegale.
"Come dimostra l'esperienza di altri mercati europei, la limitazione della pubblicità porta ad un aumento dell'attività dei siti senza licenza, il che riduce la capacità dello Stato di riscuotere tasse e commissioni dalle attività di gioco d'azzardo e di fornire protezione a questi utenti", ha detto Shishkov," come riportato dai media locali.

I PRECEDENTI RECENTI - Restrizioni simili sono state imposte al mercato rumeno del gioco d'azzardo, per il quale alcune società bulgare hanno mostrato serio interesse. Martedì il primo ministro rumeno Marcel Ciolacu ha avvertito le società di gioco d’azzardo che le loro licenze sarebbero state revocate se non avessero rispettato una legge che vieta le slot machine nelle città più piccole, nel tentativo di affrontare i crescenti livelli di dipendenza dal gioco d’azzardo del paese.

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