Cambogia: ripartenza difficile per i casinò, riaperti solo 20 su 200
Solo 20 degli oltre 200 casinò autorizzati in Cambogia nel 2021 hanno riaperto le attività dopo la pandemia e crollane le entrate fiscali dello Stato.
Scritto da Vincenzo Giacometti
Secondo i dati del Comitato per il gioco d'azzardo commerciale del Ministero dell'economia e delle finanze della Cambogia, rivelati dal Phnom Penh Post, le entrate fiscali nella prima metà di quest'anno hanno raggiunto solo l'8 percento degli obiettivi del governo. Tutta colpa del Covid-19 che ha bloccato i flussi turistici compromettendo il fatturato di tutte le attività locali e in particolare quelle dei casinò. Questo perché i cambogiani, secondo la legge, non possono giocare d'azzardo nelle case da gioco locali, le quali pertanto dipendono fortemente dalla ripresa del turismo internazionale, o dagli espatriati che vivono nel paese.
E nonostante la Cambogia sia stato uno dei primi paesi della regione a riaprire le porte ai turisti stranieri, già a novembre dello scorso anno, la ripartenza è ancora lenta e preoccupa non poco il governo e non solo gli addetti ai lavori del settore.
Il rapporto afferma che la legge di bilancio richiede 174,2 miliardi di Riel (pari a 43,55 milioni di dollari) di entrate statali dal gioco d'azzardo commerciale. Il Comitato osserva che le entrate statali da lotterie e lotterie sono arrivate a circa il 76 percento dell'importo richiesto al segmento.
NagaWorld di NagaCorp, che è il più grande operatore con un monopolio in un raggio di 200 chilometri dalla capitale Phnom Penh, ha goduto del sostegno di lavoratori stranieri, anche se così non ha funzionato per tutti. I casinò lungo i confini con Thailandia e Vietnam dipendono dal traffico transfrontaliero e quei confini sono stati riaperti solo di recente.
Il vicedirettore del ministero per l'industria finanziaria Ros Phearun ha dichiarato alla stampa che 129 casinò hanno chiesto il rinnovo delle licenze e finora ne sono state concesse tredici, come riportato da Asia Gaming Brief.