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Mendrisio e Locarno, Ventrici: 'Febbraio ok grazie a poker e nuove norme anti Covid'

28 febbraio 2022 - 11:03

Emanuela Ventrici, head of casino operation di Ace Holding Ag e direttrice di Mendrisio, traccia un bilancio dell'andamento nel mese di piena riapertura del concorrente campionese.

Primo mese completo di ritorno all'attività del Casinò Campione, quello di febbraio, e dunque primi bilanci, non solo per esso, ma anche per i suoi più diretti concorrenti, ovvero le Case da gioco che si trovano in Ticino.

E dunque, quelli di Mendrisio e di Locarno hanno risentito della riapertura del casinò italiano? La parola ad Emanuela Ventrici, head of casino operation della Ace Holding Ag e direttrice di Mendrisio.

“A un mese esatto dalla riapertura del Casinò di Campione possiamo dire che se abbiamo riscontrato un effetto, questo è stato sicuramente positivo. A Mendrisio, abbiamo vissuto un buon mese, con risultati e visitatori in crescita e si tratta di un’anomalia, poiché tradizionalmente febbraio è un mese 'debole' per le case da gioco. Chiaramente è difficile stabilire un rapporto di connessione diretta con la riapertura di Campione perché i fattori che hanno influenzato la crescita degli ultimi mesi possono essere davvero molteplici. Di sicuro l’allentamento delle misure anti Covid stabilito dalla Confederazione è stato un fattore importante, cosi come la nostra estensione dell’offerta di gioco, a partire dalla neonata Admiral Poker Room. Ma dall’altra parte, siamo fermamente convinti che la riapertura del Casinò più grande del nostro bacino di pertinenza sia stata un elemento decisivo sulla strada della ricostruzione del famoso centro di gravità del mondo del gaming. Eravamo e siamo convinti che il Canton Ticino possa tornare ad essere una sorta di 'distretto' del gioco nell’Europa Subalpina e di sicuro in quest’ottica il Casinò di Campione è un player determinante. Non pensiamo che sia un caso che proprio nel primo week end di riapertura del Casinò di Campione, a Mendrisio abbiamo registrato un’impennata delle visite. Considerando anche che in quel week end vigevano ancora le precedenti normative anti-Covid. 

Il Casinò di Locarno invece appartiene a un’area geografica leggermente diversa e coinvolge una clientela 'sui generis'. A differenza di Mendrisio e Campione, si trova nel Sopraceneri ed è collocato su una direttrice stradale diversa, che non ha mai tratto beneficio dal grande bacino di Milano e di gran parte della Lombardia. Per questo motivo, gli effetti positivi e/o negativi della riapertura di Campione, difficilmente sono riscontrabili su Locarno”. 

Quali sono i punti di forza e distintivi dei casinò di Mendrisio e di Locarno, in grado di reggere alla "nuova" concorrenza?

“A noi non piace considerarlo un rapporto di mera 'concorrenza'. Come spiegato precedentemente, siamo convinti che si possa instaurare quasi 'fisiologicamente' un rapporto sinergico di redistribuzione della clientela dal quale possiamo trarre tutti beneficio. I dati di questo primo mese della nuova 'coabitazione' lo dimostrano e ci fa molto piacere. Il concetto della 'concorrenza' o addirittura della 'rivalità' attiene a una visione desueta e anacronistica nel panorama del gaming. In giro per il mondo, partendo dai macro-esempi di Las Vegas e Macao, si possono trovare spunti molto interessanti che ci dimostrano che la concentrazione di numerose case da gioco nel medesimo territorio sia un 'plus' non una “minaccia” per il business dei singoli competitor. Chi pensa che lo spirito sia quello di “rubarsi i clienti” vicendevolmente ha una visione del mondo dei Casinò terrestri di 20 anni fa. E non risponde a quello che è la nostra filosofia aziendale. Facciamo un esempio concreto relativo all’ultima settimana di gennaio, quella in cui ha riaperto il Casinò di Campione e noi abbiamo organizzato il primo grande evento di Poker a Mendrisio. Ci sono stati molti giocatori che si sono spostati da tutta Italia e numerosissimi anche dalla Svizzera interna, nonché dalla Francia e dalla Germania. Alcuni di loro volevano 'scoprire' il nuovo Casinò di Campione e, durante il week end, sono transitati anche da Mendrisio. Dall’altra parte alcuni giocatori che erano da noi per il torneo di poker ne hanno approfittato per 'fare un salto' a Campione. Considerando che in quel week end erano ancora valide le restrizioni 'svizzere' anti Covid, capite bene che i risultati raggiunti sono stati straordinari. E sono figli proprio di questa 'sinergia naturale'. Per questo motivo, supportati dai dati, noi consideriamo la riapertura di Campione come una grande opportunità, non come un pericolo. 

Ovviamente il discorso vale soprattutto per Mendrisio, meno per Locarno, per i motivi che illustravo prima. Quello che accomuna le nostre due case da gioco è l’elevatissima qualità del servizio e l’attenzione al cliente, nonché l’assoluta completezza dell’offerta di gioco. Un’offerta che sarà sempre più integrata e reciprocamente legata tra i due Casinò. A questo proposito, prossimamente lanceremo l’Admiral Jackpot, che era stato ufficialmente presentato nel corso della press conference dello scorso dicembre”. 

Il consiglio federale ha praticamente azzerato le disposizioni in materia di Covid per l'accesso ai casinò. Come è cambiata la vostra operatività e qual è stata la risposta della clientela?

“Di sicuro c’è stato un effetto positivo, ma dobbiamo anche dire che negli ultimi mesi del 2021 e nel mese di gennaio 2022 avevamo già riscontrato una buona risposta da parte della clientela, dovuta al fatto che moltissimi nostri giocatori provenienti dall’Italia erano già provvisti di ciclo vaccinale completo e quindi di Green Pass. Di certo, dopo le decisioni del Consiglio Federale del 16 febbraio, abbiamo visto accentuarsi questa tendenza. In particolar modo a Locarno dove la percentuale dei residenti in Svizzera è sicuramente più impattante rispetto a Mendrisio. A livello di operatività, adesso l’accesso al Casinò è libero previa esibizione del documento d’identità in corso di validità, nel senso che non serve più mostrare il Green Pass. Per quanto riguarda l’uso della mascherina, in ossequio alle disposizioni federali e cantonali, abbiamo lasciato liberi i clienti nella scelta di indossarla o meno. Infine sono decadute anche le limitazioni per le consumazioni nei bar e nei ristoranti all’interno del Casinò. Speriamo che questo costituisca davvero un passo decisivo verso il ripristino della tanto agognata normalità. E che stavolta sia duratura”. 

In che modo continuate a garantire la sicurezza di clienti e dipendenti?

“Devo dire che, nonostante non sia più obbligatorio l’utilizzo della mascherina, lo è rimasto per i nostri dipendenti, ed è davvero elevata la percentuale di giocatori che ne fanno ancora uso. Penso che ormai la mascherina sia entrata a far parte delle abitudini della vita comune. Consideriamo poi che a Mendrisio, la percentuale dei clienti residenti in Italia, è davvero elevatissima. Quindi è normale che non tolgano la mascherina al Casinò dato che sono ancora obbligati a tenerla in Italia nei ristoranti, nei supermercati e sui mezzi pubblici. Questo aspetto di sicuro aiuta a garantire la sicurezza di clienti e dipendenti. Abbiamo inoltre potenziato il servizio di igienizzazione delle mani in tutte le aree di gioco e di ristorazione. E devo dire che la cosa è parecchio apprezzata da chi ci frequenta quotidianamente. Siamo molto attenti anche alle misure di sicurezza e di prevenzione nelle aree dedicate esclusivamente ai dipendenti e negli uffici.

Fortunatamente la percentuale di 'positivi' tra i nostri collaboratori è sempre stata molto contenuta, anche nei periodi di picco del contagio. E per questo dobbiamo riconoscere che il nostro personale ha fatto sfoggio di una grande professionalità e di un grande senso civico”. 

Quali sono le vostre attese, in vista del rinnovo delle concessioni di gioco e anche in considerazione delle difficoltà che ci sono state a Locarno?

“Sia a Mendrisio sia a Locarno la Ace Holding di Zurigo, che è la società detentrice della maggioranza dei pacchetti azionari delle due case da gioco, sta predisponendo tutti i passaggi da seguire con la Commissione Federale e con le autorità per il rinnovo delle concessioni. Il percorso è lungo e si snoderà nel prossimo biennio, ma prossimamente dovremo già presentare le domande”.

Al momento e in vista appunto del rinnovo delle concessioni, state valutando di chiedere la licenza per il gioco online?

“Per la richiesta della licenza per il gioco online al momento siamo ancora nell’ambito di una fase valutativa. Stiamo anche analizzando le performance delle case da gioco svizzere che hanno deciso di intraprendere questo percorso. Per il momento in Svizzera non sembra esserci una massa critica tale da giustificare un proliferare così ingente di case da gioco online. Considerando anche i costi da sostenere e i requisiti da garantire per essere totalmente 'compliant' nei confronti dell’ente regolatore”.

 

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