Risolta, per la somma di 125 milioni di dollari australiani (94,1 milioni di dollari Usa), la class action presentata contro Crown Resorts secondo cui la società di gioco non aveva informato gli azionisti di una campagna di marketing condotta in Cina che aveva portato a un forte calo nel prezzo delle azioni del gruppo quando alcuni membri del personale dell'azienda erano stati arrestati in Cina, nel 2016, proprio per questo motivo.
Lo annuncia l'operatore australiano di casinò, che nel suo deposito presso l'Australian Securities Exchange dichiara di "aver raggiunto un accordo per risolvere la class action degli azionisti avviata contro di essa il 4 dicembre 2017 presso la Corte federale australiana". Il caso è stato archiviato da Maurice Blackburn Lawyers.
“L'importo totale della liquidazione è di 125 milioni di Aud comprensivi di interessi e costi. La risoluzione del procedimento, che è senza ammissione di responsabilità, è soggetta all'approvazione della Corte federale e ad altre condizioni", aggiunge la società.
La causa sosteneva che Crown Resorts aveva "deciso di rischiare sulle sue operazioni Vip in Cina mentre nel paese era in corso e nota una repressione sulle attività legate al gioco d'azzardo illegali, e quella scommessa le si era ritorta contro in maniera controproducente".
Un certo numero di dipendenti di Crown Resorts sono stati detenuti in Cina nell'ottobre 2016 e successivamente arrestati formalmente e accusati di "reati di gioco d'azzardo" in relazione al presunto reclutamento di giocatori d'azzardo cinesi Vip per le sedi australiane dell'azienda. Alcuni degli arrestati in seguito hanno ricevuto pene detentive da un tribunale di Shanghai.
Crown Resorts si aspetta di "recuperare una parte significativa dell'importo della liquidazione dai suoi assicuratori", ma non può essere "certa dell'esito delle trattative con gli stessi".
Inoltre, "il consiglio di amministrazione di Crown ha stabilito che l'accordo per risolvere il procedimento è una decisione commerciale presa nel migliore interesse di Crown e dei suoi azionisti".
LE DIFFICOLTA' IN AUSTRALIA - La società di casinò australiana è stata messa sulla graticola anche a casa sua a causa della sua condotta "disonesta e non etica", come descritto dalle autorità locali. Crown Resorts è stata ritenuta inadatta a gestire un casinò a Melbourne, nello stato di Victoria, e ha avuto due anni per riformarsi, secondo un rapporto pubblicato all'inizio di questa settimana.
A febbraio, la società era stata giudicata inadatta ad aprire un casinò a Sydney, nel Nuovo Galles del Sud, e una decisione sulla sua licenza di gioco è ancora in sospeso.