Oslo - Occorre adottare regole sostenibili per non spostare i giocatori verso l'illegalità. Questo, in sistesi, è il pensiero espresso da Per Jaldung, amministratore delegato del Casino Cosmopol, in Svezia, e presidente dell'Eca - European Casino Association, nel suo intervento al panel dedicato alla regolamentazione del gioco e al ruolo dell'industria ospitato all'interno dell'European conference on gambling studies and policy issues (Associazione europea per lo studio del gioco d'azzardo), in calendario fino al 9 settembre al Thon Ullevaal Stadion Hotel di Oslo, in Norvegia.
"L'obiettivo dell'industria del gioco è e deve essere quello di offrire divertimento, intrattenimento - spiega Jaldung - ma al tempo stesso le regole devono essere adeguate e al passo con i tempi, altrimenti il rischio è che il giocatore possa preferire l'offerta di gioco illegale. Per questo è importante far convivere le forme di gioco esistenti con un sistema di regole e di protezione dei giocatori che risultino sostenibili. E questo naturalmente richiede un'attenzione al gioco responsabile da parte degli operatori. Ma oggi, non dimentichiamolo, parliamo di un numero di oltre il 90 percento dei giocatori che non ha problemi di gioco e che lo fa in maniera sana. Quindi bisogna anche definire soprattutto se si parla di situazione di emergenza oppure no".
E se "questo vale in generale. andando su punti più specifici, non sono convinto sull'introduzione di limiti sulla spesa dei giocatori, perchè come facciamo a dire quanto sia opportuno spendere per una persona piuttosto che per un'altra? Pensare a una spesa di due o trecento euro per uno di noi può sembrare ragionevole, ma se prendiamo un milionario, perché dovrebbe avere questo tipo di limite se volesse intrattenersi in un casinò, dal momento che per lui cifre molto più alte risultano sostenibili come le poche centinaia di euro per noi?".
Secondo Jaldung, "è chiaro che non è semplice intervenire ma per questo bisogna studiare in maniera sempre più approfondita il fenomeno. Sotto tutti i punti di vista. Noi nei nostri casinò facciamo interviste ripetute ai giocatori, ogni giorno, a decine di persone, per comprendere quello che si aspettano e capire come è meglio intervenire per garantire la loro tutela ed esperienza. Credo che l'approccio migliore sia sempre quello di comprendere, approfondire e studiare".
Il presidente Eca evidenzia: "Sono un sostenitore della libera scelta dei popoli e della libertà di consumare le proprie risorse in qualsiasi modo. Naturalmente serve trovare quell'equilibrio che assicuri che le persone possano giocare in modo sostenibile e che prevenga danni, ma quell'equilibrio è molto difficile da trovare. Penso però che dovremo trovare quell'equilibrio proprio attraverso la regolamentazione, come suggeriamo da tempo, ma anche con una raccomandazione informata sulla scelta e così via. Non sono molto convinto della rappresentazione dei cittadini come esseri indifesi e penso che ognuno debba assumersi le proprie responsabilità".
La responsabilità di un giocatore "è qualcosa di cui dobbiamo discutere. Ma naturalmente non tutti possono essere in grado di gestirla ed è per quelli che siamo qui oggi, per aiutarli e rimetterli in sesto. Bisognerebbe tuttavia fare un confronto con altri tipi di industrie simili che riguardano aspetti sociali, come bere alcolici, oppure penso al fumo o allo shopping o al mangiare: tutte attività che se fatte in maniera eccessiva hanno risvolti negativi sulle persone e sulla società. Come agiamo in quelle aree rispetto alla tutela del consumatore? Questa è un'area interessante da esplorare".
Tuttavia, "quello che voglio discutere, qui, è come trovare un regolamento che garantisca il giusto equilibrio. Per questo sono importanti eventi come questo, che mettono insieme esperti in questo campo insieme all’industria e ai regolatori. Io non sono un esperto accademico sul gioco responsabile, ma posso dire che ho molta esperienza in merito".