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Fondazione Addiction Suisse: 'Più severità su pubblicità dei casinò'

27 giugno 2024 - 10:29

Uno studio della fondazione Addiction Suisse evidenziando l'impatto della pubblicità dei giochi e in generale sul gioco d'azzardo sui giovani auspica una regolamentazione più severa sul tema.

Scritto da Daniele Duso
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"Dare un freno alla pubblicità del gioco, vietando l'utilizzo di nomi e loghi, come avviene in Italia." È la conclusione cui giunge uno studio realizzato da Addiction Suisse, una fondazione svizzera, indipendente, nata con l'obiettivo di prevenire e ridurre i problemi legati al consumo di sostanze psicoattive e ad altri comportamenti che possono portare alla dipendenza.

Lo studio analizza l'impatto della pubblicità dei giochi d'azzardo sui giovani facendo emergere un legame tra l'esposizione a questa pubblicità e il comportamento di gioco dei giovani. Il focus group condotto con i quindicenni conferma la loro esposizione alla pubblicità e la sua influenza sui loro atteggiamenti, portando quindi Addiction Suisse a chiedere una regolamentazione più severa. Un tema che interessa molto da vicino i vari casinò terrestri della Svizzera.

"La Svizzera dovrebbe trarre ispirazione dalle misure adottate da altri Paesi per creare un ambiente favorevole al buon sviluppo dei giovani", è il commento della fondazione. "Nel 2024 l’indagine sulla salute svizzera dell’Ufficio federale di statistica ha rivelato che nel 2022 il 6,1 percento dei giovani tra i 15 e i 24 anni presentava comportamenti di gioco 'a rischio' o 'patologici'. Secondo un nuovo studio finanziato dal programma Spielen ohne Sucht e realizzato da Addiction Suisse, le conoscenze scientifiche attuali supportano l'affermazione che i giovani sono particolarmente vulnerabili alla pubblicità di questi giochi, che li normalizza e li rende attraenti, nascondendone i rischi, compresi debiti e dipendenza."

Nel mirino di Addiction Suisse ci sono in particolare le tecniche di marketing utilizzate dall’industria del gioco e dei casinò, che raggiungono soprattutto i giovani attraverso i social media, gli influencer e la sponsorizzazione di eventi sportivi.

“Uno di questi approcci", spiega Luca Notari, coautore dello studio, "consiste nel presentare la probabilità di vincere denaro in determinati giochi, come le scommesse sportive, come basata sulle abilità e conoscenze dei giocatori, che in la realtà è un'illusione." Per questo lo studio punta a evidenziare soprattutto la mancanza di regolamentazioni severe in Svizzera rispetto ad altri Paesi europei.

Tania Séverin, direttrice di Addiction Suisse, invita le autorità a trarre ispirazione da ciò che viene fatto all'estero: "Dobbiamo rafforzare immediatamente le misure regolamentari per i giochi d'azzardo e di denaro e, quindi, proteggere meglio i nostri giovani."

Questi i tre punti suggeriti dai ricercatori di Addiction Suisse:

Puntare su una sponsorizzazione responsabile: vietare l'uso di loghi o nomi di sponsor nelle sponsorizzazioni di eventi, seguendo l'esempio dell'Italia.
Creare un quadro legislativo proattivo: vietare per impostazione predefinita tutta la pubblicità dei giochi d'azzardo e d'azzardo, con rare eccezioni, seguendo l'esempio del Belgio.
Mettere in atto un controllo tecnologico più deciso: obbligare i fornitori di giochi d'azzardo a garantire che la loro pubblicità online non raggiunga i giovani, come avviene nei Paesi Bassi.

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