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Lassiaz (Joa Group): 'Più tasse per i casinò, meno investimenti e occupazione'

18 ottobre 2024 - 10:45

Il Ceo di Joa Group Laurent Lassiaz delinea le conseguenze per i casinò francesi dell'annunciato aumento della tassazione.

Scritto da Anna Maria Rengo
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Il settore del gioco francese è in forte allarme per il disegno di legge governativo che, al fine di finanziare la sicurezza sociale nel 2025, prevede “l'armonizzazione e il rafforzamento dei prelievi previdenziali” e fissa un'imposta dell'11,2 percento sul 68 percento del prodotto lordo di gioco per i casinò, mentre per la lotteria, il contributo sale anche dal 6,2 percentoal 9,2 percento dei proventi lordi del gioco d’azzardo nelle reti fisiche e online. 


I casinò d'Oltralpe, per mezzo del loro sindacato rappresentativo, già alle prime fondate anticipazioni di stampa avevano espresso la loro contrarietà alle misure previste dal Governo Barnier. Ora che il testo è pubblico e disponibile, la preoccupazione è tutt'altro che scemata.


Laurent Lassiaz, Ceo di Joa Group, fa il punto con Gioco News sull'intenzione del governo francese di aumentare la tassazione sui casinò.

Ci saranno margini di trattativa e di ripensamento rispetto a quanto riporta questo disegno di legge?

“In questa fase sappiamo che è allo studio un ulteriore aumento delle tasse sulle nostre attività. I professionisti non sono stati invitati a discutere di questo nuovo aumento delle tasse che, per quanto riguarda i casinò fisici, è già a un livello record in Europa (tasse del 57 percento sul ricavo lordo del gioco)!”

Quali saranno le conseguenze per l'attività dei casinò e per il gioco in generale se questo disegno di legge sarà definitivamente approvato?

“Le conseguenze sarebbero numerose: calo dei posti di lavoro (in Francia i casinò fisici rappresentano 14.000 posti di lavoro diretti e 45.000 posti di lavoro indiretti in 63 dipartimenti), calo degli investimenti, calo dei redditi per i territori in cui sono ubicati i casinò, ripercussioni sul patrimonio culturale, sportivo e attività turistiche in questi territori.”

Ci sono strade alternative da percorrere per finanziare la sicurezza sociale?

“Il problema del nostro generosissimo sistema previdenziale francese è molto più un problema di spese che di entrate, la Francia è senza dubbio il miglior Paese in termini di previdenza sociale, ritornare a una media più in linea con gli standard europei è senza dubbio la strada della ragione, ma richiede un certo coraggio politico.”

Ci sono degli aspetti di questo disegno di legge che trovano la vostra approvazione?

“No, per mantenere il proprio bilancio in linea, la Francia ha sempre avuto la tendenza ad aumentare le entrate, senza prevedere gli effetti collaterali di questi aumenti successivi.
Per far fronte a questo potenziale aumento della tassazione, la nostra industria garantirà la propria sopravvivenza con impatti sull’occupazione, ridurrà gli investimenti, ridurrà il sostegno ai comuni, limiterà gli eventi culturali e sportivi.
Alla fine l'effetto immediato si vedrà sulle tasse riscosse dai casinò ma molto rapidamente, i contributi previdenziali sui posti di lavoro, l'Iva sugli investimenti, l'occupazione di lavoratori dello spettacolo, la sponsorizzazione di società sportive dilettantistiche, ecc., stanno diminuendo notevolmente e questi sono un lato molto dannoso ricadute sui territori e sull’attrattività del nostro settore e quindi sul pareggio di bilancio.”
 

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