Le tre società americane che gestiscono gli hotel casinò di Macao non verranno prese di mira qualora le tensioni geopolitiche tra Stati Uniti e Cina dovessero intensificarsi. È quanto dichiarato in conferenza stampa da Sam Hou Fai, direttore dell'ufficio Affari di Hong Kong e Macao, in un momento in un momento complicato in cui tuttavia le relazioni tra i due Paesi sembrano distendersi.
Secondo quanto riporta Casino.org gli investimenti stranieri non verranno osteggiati nella regione amministrativa speciale di Macao. Sam Hou Fai aggiunge infatti che questo è “uno degli obiettivi delineati nel mio recente discorso politico. In conformità con la legge, e purché siano conformi alle normative locali, tutti gli investimenti stranieri saranno protetti e sostenuti".
Un pensiero, quello del direttore ufficio Affari di Hong Kong e Macao che sembra in linea con quello di alcuni analisti che nonostante l’attrito di questo periodo pensano che la guerra commerciale tra Pechino e Washington, qualora dovesse intensificarsi nuovamente, non dovrebbe portare a dazi di vendetta contro le unità di Las Vegas Sands, Mgm Resorts International e Wynn Resorts.
C’è da dire infatti che queste dichiarazioni arrivano il giorno dopo in cui è apparso chiaro che le due super potenze avevano fatto qualche passo avanti, almeno temporaneo, nei negoziati commerciali. Cosa che si ripercuote chiaramente anche nel mercato del gioco inclusi i tre importanti brand appena citati.
Lo scorso fine settimana, infatti, funzionari statunitensi e cinesi si erano incontrati in Svizzera e concordando di ridurre i dazi per 90 giorni sulle esportazioni reciproche, stabilendo al contempo un quadro per ulteriori colloqui. Inutile dire, dunque, che tale accordo ha sollevato non poco questi tre nomi che gestiscono congiuntamente nove resort integrati nella regione Amministrativa speciale (Ras)
Al culmine culmine delle recenti tensioni commerciali in molti avevano ipotizzato che il Governo cinese potesse punire gli operatori di casinò con sede negli Stati Uniti. Tuttavia i commenti di Sam suggeriscono che i gli operatori a Macaro, che hanno rinnovato le licenze per dieci anni a partire dal gennaio 2023, non avranno ripercussioni.
Il mancato rinnovo della licenza, che poteva essere una delle conseguenze alla crisi in atto, o l’uscita prematura dal mercato cinese non sembrano infatti ipotesi plausibili. E ora che gli scenari peggiori sembrano scongiurati è possibile che le azioni degli operatori di Macao con sede Usa possano un ulteriore rialzo a breve termine. Tutto dipenderà anche dagli ulteriori progressi commerciali tra le due superpotenze che dominano anche nel settore del gioco.