Riapertura casinò croati, i dubbi dell'Istria
Il capo della task force anti Covid-19 della Regione istriana esprime dubbi sull'opportunità di riaprire i casinò in Croazia.
Scritto da Redazione
Da lunedì 15 febbraio la Croazia riapre i casinò, a differenza della Slovenia e dell'Italia. Una decisione accolta con perplessità dalla Regione istriana (oggi amministrato dalla Croazia per la maggior parte della sua estensione), e in particolare dal capo della task force regionale per la lotta al Covid, Dino Kozlevac.
Ai microfoni del canale N1, Kozlevac si dice perplesso, anche con riferimento alla riapertura delle ricevitorie: "Dobbiamo capire esattamente quali sono le misure da rispettare in questi ambienti, però noi in Istria prestiamo molta attenzione alle riaperture, perciò esiste la possibilità che ricevitorie e casinò rimangano chiusi ancora per un periodo”.
Il capo della task force si sofferma anche sulla riapertura dei bar, ma esclusivamente per l'apporto: "Molti proprietari di locali istriani hanno deciso di mantenere le saracinesche abbassate, perché il solo servizio da asporto non offre un guadagno tale da giustificare l’apertura. Non capiscono il motivo perché si può aprire un casinò e non un bar. Si tratta però di due ambienti non comparabili, dato che il numero dei casinò e delle ricevitorie non è così grande, come quello dei bar”.