Tra gli americani che hanno familiarità con le macchine “abilità” non regolamentate, una maggioranza decisiva riconosce che questi dispositivi sono giochi d’azzardo e non di abilità, secondo i nuovi dati dell’American gaming association. Due terzi (65 percento) di coloro che hanno familiarità con i giochi di “abilità” affermano che non sono diversi dalle slot machine, dove le vincite si basano sulla casualità e che anche un giocatore esperto non può influenzare in modo affidabile il risultato.
IL COMMENTO DI MILLER - "I produttori di macchinari non regolamentati hanno costruito le loro attività ingannando i consumatori e le piccole imprese evitando tasse, controlli e tutela dei consumatori", afferma Bill Miller, presidente e amministratore delegato dell'Aga. “Questi risultati sono un’ulteriore prova del fatto che gli americani vedono queste macchine come una minaccia che dovrebbe essere eliminata, non regolamentata”.
Gli skill games si trovano spesso nei minimarket, nei bar, nei centri commerciali e in altri stabilimenti comunitari, che operano al di fuori del mercato regolamentato dei giochi. Una precedente ricerca Aga stima che negli Stati Uniti esistano 580.651 macchine da gioco non regolamentate, che costituiscono il 40 percento di tutte le macchine da gioco a livello nazionale.
L’indagine rivela anche che coloro che hanno familiarità con i giochi di “abilità” vedono le macchine come aventi influenze negative nelle loro comunità. Il 71 percento afferma che le macchine “abilità” non dispongono delle protezioni disponibili per i giocatori nei casinò, il 64 percento concorda sul fatto che siano troppo facilmente accessibili ai bambini, il 56 percento che aumentano il rischio di criminalità e mettono in pericolo dipendenti e clienti delle aziende in cui si trovano i dispositivi.
Dopo aver appreso che le macchine “di abilità” sono tassate a un’aliquota molto più bassa e non hanno lo stesso controllo normativo delle slot machine dei casinò, due terzi degli americani che hanno familiarità con i giochi di “abilità” (il 64 percento) esprimono preoccupazione per la presenza di tali dispositivi nei loro comunità.
“Mantenere l’industria del gioco d’azzardo americana forte, sicura e responsabile può essere fatto solo attraverso la solida infrastruttura del mercato legale ben consolidato, non premiando i cattivi attori con mezze misure che non riescono ad affrontare i pericoli del gioco d’azzardo non regolamentato”, continua Miller.
I nuovi dati Aga arrivano mentre l’associazione e altri stakeholder del settore testimoniano durante un’audizione del Comitato per la politica democratica del Senato della Pennsylvania sulla presenza di “giochi di abilità” nello stato, ospitata dalla presidente del Comitato per la politica democratica del Senato, la senatrice Katie Muth.
LO SFONDO USA - Mentre la maggior parte degli americani vede i giochi di “abilità” come simili alle tradizionali slot da casinò, i risultati di Aga mostrano che per ogni dollaro scommesso dai consumatori, le macchine regolamentate in Pennsylvania trattengono in media 7,7 centesimi, mentre le macchine non regolamentate in tutto il paese trattengono 25 centesimi.
Secondo le stime dell’Aga, gli americani scommettono 109 miliardi di dollari ogni anno con gli skill games non regolamentati, con un costo annuo di 8,7 miliardi di dollari in tasse statali e 27 miliardi di dollari in entrate derivanti dal gioco legale.
Nel 2022, l’industria del gioco legale ha generato la cifra record di 13,49 miliardi di dollari di entrate fiscali dirette sul gioco pagate ai governi statali e locali, esclusi i miliardi in più pagati in imposte sul reddito, sulle vendite e altre tasse.
I politici, i regolatori, i consumatori, le parti interessate e gli alleati dell'industria del gioco possono trovare risorse per unirsi alla lotta contro il gioco d'azzardo illegale su StopIllegalGambling.org.
LA METODOLOGIA - Kantar, per conto dell'Aga, ha condotto un sondaggio online dall'11 al 18 agosto 2023, tra un campione rappresentativo a livello nazionale di 2.002 elettori americani di età pari o superiore a 21 anni. Il margine di errore è pari a +/- 2 percento e maggiore tra i sottogruppi.