Slovenia, casinò restano chiusi tra nuove restrizioni e test
La Slovenia continua a tenere chiusi i suoi casinò, mentre si inaspriscono i controlli alle frontiere e si avviano dei test.
Scritto da Mc
Se i casinò italiani restano chiusi sino al 6 aprile, se per quelli francesi si prospetta addirittura l'inizio di giugno, nessuna novità positiva è in arrivo neanche per quelli sloveni. Essi continuano a restare chiusi e le nuove misure decise dal governo vanno semmai nella direzione di inasprire ulteriormente quelle già in atto, così da fronteggiare la terza ondata di contagi e le temibili varianti.
Il ministro degli Interni, Aleš Hojs, ha infatti annunciato che da lunedì 8 marzo saranno di nuovo intensificati i controlli ai confini nazionali. Saranno dunque di nuovo introdotti i punti di controllo ai valichi, suddivisi in quelli di tipo A, ovvero operativi 24 ore al giorno, con l’Italia, precisamente a Vrtojba-Sant'Andrea, Fernetti e Scoffie, in Austria, Karavanke, Ljubej, Šentilj e Gornja Radgona e con l’Ungheria ai valichi di Dolga Vas e Pince. Seguono i valichi di tipo B, aperti solamente determinate ore al giorno, e infine i valichi di tipo C, quelli utilizzati dai proprietari di appezzamenti o immobili che saranno soggetti a controlli sporadici da parte delle forze dell'ordine.
Una buona notizia, che lascia ben sperare (per quanto possibile) i casinò e il settore della ristorazione, è invece quella annunciata dal segretario al ministero dello sviluppo economico, Simon Zajc: nelle regioni statistiche con un quadro epidemiologico favorevole, nel sud-est del paese e nel Zasavje verranno riaperti i servizi di ristorazione, ma solamente quelli muniti di spazi aperti come giardini e terrazze.
Se i contagi, dopo questo test, non saliranno, si potrà successivamente aprire le terrazze anche altrove.