Dal 2002, anno del loro debutto, al 2021, i casinò svizzeri hanno versato all'Assicurazione vecchiaia e siperstiti e Cantoni 7,34 miliardi di franchi a titolo di tassa sulel case da gioco.
"Forniscono perciò un significativo contributo al bene comune", sottolinea la Federazione svizzera dei casinò, che osserva inoltre come "il contributo delle case da gioco è senz'altro paragonabile ai contributi delle lotterie Swisslos e Loterie Romande per scopi di pubblica utilità, sportivi e culturali".
Il trend non è stato rettilineo ma ha conosciuto diversi alti e bassi: in particolare, i più bassi sono stati toccati nel 2020, con 276 milioni di franchi, e nel 2021, con 273, a causa ovviamente delle limitazioni o addirittura chiusura delle strutture a causa della pandemia.
Ecco comunque il riepilogo delle tasse versate nei loro anni di funzionamento: 2002/2003 314 mil., 2004 372 mil., 2005 443 mil., 2006 495 mil., 2007 539 mil., 2008 517 mil., 2009 479 mil., 2010 450 mil., 2011 419 mil., 2012 374 mil., 2013 356 mil., 2014 336 mil., 2015 320 mil., 2016 323 mil., 2017 318 mil., 2018 332 mil., 2019 364 mil., 2020 276 mil., 2021 273 mil. Il totale, appunto, è di 7,3 miliardi di franchi svizzeri.
LA TASSA SULLE CASE DA GIOCO - Sul prodotto lordo dei giochi (puntate meno vincite pagate) i casinò pagano una tassa del 40-80 percento (tariffa progressiva). La tassa sui casinò A confluisce al 100 percento nelle casse dell'Avs. I casinò B versano il 60 percento all'Avs e il 40 percento al Cantone dove ha sede il casinò.
L'IMPOSTA SUGLI UTILI AZIENDALI - Dopo la deduzione della tassa sulle case da gioco dal prodotto lordo dei giochi, con l'importo restante i casinò coprono i costi di personale ed esercizio, gli ammortamenti, ecc. L'utile rimanente viene tassato normalmente come utile aziendale.
Quindi, le case da gioco sono oggetto di una doppia imposizione: da una parte tramite la tassa sulle case da gioco e dall'altra tramite l'imposta sugli utili aziendali.