Le entrate dei giochi in denaro online rappresentano già circa il 29 percento della somma dei proventi dei casinò terrestri e online. Questo il dato che emerge dal rapporto della Fondazione Dipendenze Svizzera (centro nazionale di competenza nel settore delle dipendenze che si occupa di ricerca, concepisce progetti di prevenzione e si impegna nell’ambito della politica sanitaria) “Panorama svizzero delle dipendenze 2022. Svolta digitale e dipendenze, da noi è peggio che nel far-west”. Il rapporto sottolinea che gli studi condotti finora in Svizzera mostrano una prevalenza del 3 percento del “gioco d’azzardo a rischio o problematico”, altrimenti detto ludopatia e che gli esperti sono concordi nell’affermare che in particolare i giochi online comportino rischi, non da ultimo perché sono disponibili in ogni momento.
Inoltre, come emerge da un recente rapporto sulla situazione sociale delle persone in cura per problemi di dipendenza, nel caso del gioco d’azzardo la quota chi vive in una situazione abitativa instabile è nettamente aumentata tra il 2007 e il 2017.
È quindi indispensabile, come si legge nel rapporto della Fondazione, migliorare la protezione dei giocatori.
LA LOTTA AI DOT COM - Il rapporto si sofferma anche sulla necessità di “mettere in atto le normative di legge”, che “è una vera sfida anche per quanto riguarda le offerte di giochi in denaro illegali provenienti dall’estero. Ci vuole tempo, infatti, prima di riuscire a bloccare un sito web non autorizzato, e anche quando un sito viene oscurato, c’è chi riesce comunque a eludere la legge. Dipendenze Svizzera auspica quindi una discussione critica sull’effettiva efficacia di questo blocco dell’offerta”.
L'ONNIPRESENZA DEI MEDIA DIGITALI – La Fondazione sottolinea inoltre che “i media digitali creano nuovi prodotti e sono onnipresenti Le tecnologie digitali permettono di sviluppare prodotti sempre nuovi che potenzialmente potrebbero creare dipendenza, come emerge chiaramente dal settore dei videogiochi e dei giochi in denaro online. I giochi per console hanno ceduto il passo ai giochi online e adesso attraggono non solo i bambini, ma anche gli adulti. Sono anche diventati ancora più accessibili con gli smartphone e i loro touch screen.
Anche chi vuole giocare d’azzardo lo può fare ovunque e in ogni momento, lasciando però tracce dietro di sé sul web”. Tuttavia, afferma la Fondazione, “finora il legislatore non ha prestato molta attenzione a come vengono elaborati e utilizzati i dati sulle abitudini di chi gioca d’azzardo”.
IL GAMING DISORDER – Ancora, come si legge nel rapporto, “accanto al disturbo da gioco d’azzardo, anche quello da videogiochi, o Gaming Disorder, è una dipendenza comportamentale riconosciuta.
La sua prevalenza a livello internazionale è stimata tra lo 0.5 e il 5 percento. In base ai sondaggi, in Svizzera una persona su otto gioca ai videogiochi più volte al giorno. Ormai il confine tra videogiochi e giochi in denaro è sempre più vago, dato che anche per il gaming si deve mettere mano al portafoglio. Contrariamente ai videogiochi, per l’uso dei social non esiste ancora una diagnosi di dipendenza, benché anche le reti sociali possano creare difficoltà: circa il 4 percento dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni dichiarano infatti di farne un uso problematico, per esempio quando si rifugiano sui social per sfuggire alle emozioni negative. Un ulteriore problema è rappresentato dalla manipolazione digitale (fake news e algoritmi). Per contenere i rischi, è necessario sensibilizzare
meglio gli utenti e varare norme mirate”.