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Ventrici: 'Mendrisio e Locarno, puntiamo sul gioco terrestre'

30 dicembre 2021 - 10:06

Emanuela Ventrici, head of casino operations di Ace Casino Holding, traccia un bilancio dell'attività delle case da gioco di Mendrisio e Locarno, con l'occhio rivolto alle sfide del 2022.

Scritto da Anna Maria Rengo
Ventrici: 'Mendrisio e Locarno, puntiamo sul gioco terrestre'

Il 2021 è stato un anno molto duro per tutti e anche per i casinò. E certamente questo vale anche per i casinò svizzeri, chiamati a reggere all'urto del Covid. A fare il punto, per quelli di Mendrisio e Locarno, è Emanuela Ventrici, head of casino operations di Ace Casino Holding (azionista unica di Mendriso e Locarno).

“Purtroppo ormai tutti noi nella vita quotidiana e nel lavoro siamo stati costretti ad abituarci a convivere con questa pandemia. E anche le case da gioco in questo 2021 sono state costrette a fare i conti con le grandi limitazioni imposte dalle normative anti-Covid, nonché con i continui cambiamenti di scenario. In base ai cambi di prospettiva abbiamo adeguato le nostre strategie mettendo sempre al centro della nostra attività la salute dei clienti, dei collaboratori e il rispetto delle legislazioni vigenti. Fino alla metà di aprile le porte dei Casinò sono rimaste chiuse e logicamente quei tre mesi e mezzo senza attività peseranno sui bilanci di fine anno. Dopo la riapertura, nonostante le numerose limitazioni che, in particolare in queste ultime settimane, si sono fatte più stringenti, siamo riusciti a garantire un buon servizio ai nostri clienti e a proporre un’offerta di gioco pressoché integrale. Ciò ci ha permesso di chiudere 'positivamente' questo secondo anno oggettivamente difficile, anche grazie al sostegno ricevuto dalle istituzioni”. 

Quali conseguenze sta avendo l'arrivo delle nuove disposizioni sanitarie, dunque accesso riservato solo a vaccinati e guariti e uso delle mascherine?

“Come detto, noi ci atteniamo scrupolosamente alle normative vigenti e adattiamo la nostra offerta a seconda dei cambiamenti sanciti dalle autorità federali. Chiaramente più si infittiscono le maglie della 'selezione all’ingresso' più diventa difficile rispondere alle aspettative dei risultati. Detto questo, dobbiamo riconoscere che anche prima delle ultime novità la percentuale di coloro che entravano con il famoso 'tampone' non era elevatissima. Anzi, ricevendo molti visitatori dall’Italia, abbiamo rilevato che la maggior parte si presentava alle nostre reception già in possesso di green pass rilasciato in seguito a vaccino o a guarigione. Lo stesso trend riguardava anche i residenti in Svizzera in possesso del Certificato Covid. Quindi le ultime novità non hanno modificato di molto il panorama. Per quanto riguarda le mascherine invece credo che il problema non si ponga più perché ormai, ob torto collo, sono entrate a far parte della nostra quotidianità. Lo dimostra il fatto che, anche nel periodo in cui non erano più obbligatorie, gran parte dei nostri giocatori le indossava ugualmente”.

I casinò hanno da sempre un appeal anche turistico. Com'è la situazione attuale alla luce della pandemia?

“Penso che tutto il settore del turismo sia stato duramente colpito da questi due anni di pandemia. Ovviamente la Svizzera ha vissuto il fenomeno della diminuzione del turismo straniero, ma dall’altra parte ha assistito alla crescita di quello interno. E questo doppio effetto lo abbiamo constatato anche nelle nostre case da gioco in particolare a Locarno. È innegabile che tutte le limitazioni alla circolazione delle persone tra i vari stati abbiano condizionato le performance e l’affluenza dei visitatori. Anche quest’anno, nei periodi in cui non era consentito liberamente valicare la frontiera con l’Italia, abbiamo assistito a un fisiologico calo dell’affluenza e del giocato. Diversamente dai periodi in cui invece le evoluzioni della pandemia hanno consentito di ripristinare le normali condizioni di circolazione transfrontaliera”.

Nonostante le difficoltà i due casinò guardano avanti e hanno recentemente presentato molte novità. Cosa dobbiamo attenderci per l'inizio del 2022?

“La Ace Holding, che io rappresento in qualità di head of operations, ha deciso di non arrestare la crescita delle proprie case da gioco nonostante gli effetti della pandemia. Abbiamo deciso di andare avanti con i nuovi progetti e rivolgere uno sguardo ambizioso al futuro, considerando anche che il prossimo biennio del settore del gaming in Svizzera sarà caratterizzato dalla richiesta di rinnovo delle licenze di tutte le case da gioco. In questo senso con il nuovo anno entrerà nel vivo il restyling della linea di comunicazione del gruppo comprendente le due case da gioco ticinesi e le due del Liechtenstein. Nell’ambito di un nuovo orizzonte comunicativo e di immagine daremo vita a una serie di progetti. Uno di questi vedrà la luce proprio il 1 gennaio 2022 e si tratta della nuova Admiral Poker Room che è stata allestita presso il Casinò di Mendrisio. Nel rispetto delle norme anti-Covid esistenti daremo inizio alle attività del cash game a partire dal primo gennaio poi, a fine mese, sarà la volta del primo prestigioso torneo: si tratta di Ipo Master con un buy-in da 1.100 euro, un brand molto noto a queste latitudini e che, nel Canton Ticino, ha scritto pagine memorabili nella storia del poker. Il progetto della Admiral Poker Room è stato presentato in pompa magna un mese fa assieme all’altra grande novità dell’offerta di gioco delle due case ticinesi. Mi riferisco all’Admiral Jackpot, un mistery che nel primo semestre del 2022 sarà connesso a tutte le oltre 500 slot machines di Mendrisio e Locarno. Siamo convinti che costituisca un unicum nel mercato attuale e che possa rappresentare un’importante attrattiva per i nostri giocatori”.

A breve il Casinò di Campione riaprirà. Temete il ritorno del vostro concorrente?

“Abbiamo già avuto modo di affrontare questo tema e la nostra posizione è molto chiara. Innanzitutto siamo davvero contenti che il Casinò di Campione d’Italia possa riaprire e che dunque il comune italiano del Canton Ticino possa ritrovare sollievo e stabilità dopo tre anni e mezzo molto duri. Pensiamo che la riapertura di Campione non debba essere vista come una minaccia per i competitor territoriali, bensì come una nuova opportunità di crescita. Senza voler parlare di sinergie o progetti condivisi, resi magari complicati dalle differenti condizioni legislative di case da gioco appartenenti a stati diversi, da parte nostra rimane il fervido augurio del fatto che finalmente il Canton Ticino possa tornare ad ambire a essere il 'centro di gravità permanente' del gaming nell’Europa meridionale. Il fatto che torni a delinearsi una così alta concentrazione di case da gioco nello spazio di pochi chilometri, in una regione così attrattiva e facilmente raggiungibile come il Canton Ticino, deve rappresentare un plus per tutti noi. Dobbiamo considerarla una grande occasione storica da non farci sfuggire per compiere un ulteriore passo in avanti nella crescita peculiare di ogni casa da gioco, ciascuna con le sue dimensioni, la sua clientela e i suoi tratti distintivi. Personalmente, sarò curiosa di andare a visitare la nuova casa da gioco campionese subito dopo la riapertura dei battenti”.

Diversi casinò svizzeri hanno iniziato a operare anche online. Come vi state muovendo al riguardo?

“È un tema ancora in fase di valutazione, ma al momento in Casinò di Mendrisio non è interessato a richiedere l’estensione della licenza ai giochi online. Quasi metà delle case da gioco svizzere ha sfruttato questa opportunità negli ultimi due anni, ma i numeri indicano che la massa critica della popolazione elvetica non è commisurata a un’offerta di gioco così ingente. Anche per questo motivo al momento non siamo orientati a intervenire su questo mercato, ma preferiamo invece potenziare e migliorare la nostra offerta terrestre attuale”. 

Nel 2022 scadranno le concessioni di gioco in Svizzera. Come vi state preparando all'iter che porterà al rinnovo o a nuove assegnazioni? 

“Sappiamo che il 2022 per tutti i casinò in Svizzera sarà un anno cruciale. E ipotizziamo anche che questi due anni di pandemia non siano stati certo il modo migliore per avvicinarsi a questa tappa storica. Noi, dal nostro punto di vista, ci stiamo attrezzando al meglio per la richiesta del rinnovo della licenza, ma credo che qualsiasi valutazione su rinnovi o sulle nuove assegnazioni che riguardino il nostro gruppo debba essere richiesta direttamente all’azionista o ai rappresentanti delle varie istituzioni locali”. 

 

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