Vietnam: casinò aperti ai residenti, si allunga la sperimentazione

Il progetto pilota per consentire ai locali vietnamiti di giocare nei casinò del paese sarà esteso oltre l'attuale scadenza del 2022. Questo almeno è il progetto del ministero delle Finanze del Vietnam, che intende estendere la durata della sperimentazione al 2024, sostenendo che a causa della pandemia lo si è dovuto interrompere e dunque non c'è stata la possibilità di valutarne gli effetti.

Originariamente istituito nel 2019 per un periodo di tre anni per studiare l'impatto sociale ed economico del consentire ai giocatori vietnamiti di giocare nel Corona Resort sull'isola di Phu Quoc e nel casinò resort ancora da aprire a Van Don a nord, il Ministero sostiene che fino a quando il secondo resort non sarà pienamente operativo non sarà in grado di valutare l'impatto complessivo sulla società del gioco d'azzardo.

A tale proposito, il ministero delle Finanze ha contattato il primo ministro per discutere la proposta di estendere il programma fino al 2024, ma non è ancora arrivata l'ufficialità sull'esito della discussione. Gli oppositori del gioco d'azzardo affermano che esso causerà un aumento dei casi di Gap e danneggerà la società, motivazioni che, in verità, non vengono portate avanti solo in estremo oriente.

Del resto, limitazioni all'accesso al gioco da parte dei residenti avvengono anche in Italia, e più previsamente in Valle d'Aosta: i valdostani possono andare al Casinò di St. Vincent e tentare la fortuna alle slot, ma non ai tavoli.