Festival della Canzone, Terni pronta a 'scippare' Sanremo
Il Comune di Sanremo mette a bando l'affidamento del Festival della Canzone, si fa avanti il sindaco di Terni Stefano Bandecchi.
Scritto da Amr
È uno tra i principali richiami turistici e mediatici per Sanremo e per il suo Casinò, che non solo ne ha ospitato le prime edizioni, ma continua tuttora a svolgere un ruolo di primo piano nell'ambito del Festival della Canzone italiana, oltre a beneficiare esso stesso della sua organizzazione. Fatto sta che il Tar della Liguria ha ritenuto illegittimo, da parte del Comune di Sanremo, l'affidamento diretto alla Rai, e dunque l'ente è stato “costretto” a indire un avviso pubblico di manifestazione di interesse per individuare un partner per l'organizzazione e la trasmissione in chiaro del Festival della Canzone Italiana per il 2026, 2027 e 2028, con un'eventuale proroga di massimo due anni.
Per ora si è nella fase della prima prova selettiva, solo successivamente ci sarà quella negoziale così da definire i termini finali della convenzione con il partner scelto. Certo è che esso dovrà riconoscere al Comune un corrispettivo non inferiore a 6,5 milioni all'anno, oltre a una percentuale che sia di almeno l'uno per cento su tutti gli introiti derivanti dai proventi pubblicitari e dallo sfruttamento dei marchi concessi.
In questo contesto di scelta, non certo a titolo gratuito, di un partner, scende in campo il sindaco di Terni Stefano Bandecchi che, in un'intervista al quotidiano Il Domani, candida la città dell'acciaio, ma anche dell'amore (essendo il suo santo protettore San Valentino, peraltro festeggiato il 14 febbraio, più o meno quando va in onda il festival) a ospitarlo.
“Il Festival? Se va via da Sanremo lo ospito io a Terni gratis”, queste le sue testuali parole, che certo stanno suscitando dibattito non solo in Liguria, ma anche in Umbria.
Bandecchi spiega infatti: “Se facciamo il festival della musica di San Valentino, visto che capita nei giorni in cui si festeggia il santo, non vorrei nessun pagamento per dieci anni, perché il fatto stesso che la Rai trasmetta dal nuovo Teatro Verdi (che in realtà deve essere ancora fortemente ristrutturato Ndr) sarebbe un grandissimo successo”.
E perché non cambiargli nome, cosa in effetti ragionevole se il Festival di Sanremo si trasferisse a Terni? “Perchè no. Non abbiamo il bel mare di Sanremo, ma abbiamo il bellissimo Lago di Piediluco”.
Il Teatro Verdi, come detto, deve essere ancora ultimato, fine lavori prevista per Marzo 2026 quindi a Sanremo sicuramente svolto: “Ma speriamo di farcela prima”.
Oltre che primo cittadino di Terni, Bandecchi è anche imprenditore del settore televisivo, ma esclude di fare scendere in campo la propria tv: “Non avrebbe la stessa valenza, certe cose 'istituzionali' come lo è diventato Sanremo devono andare in onda sul canale di stato. E poi, partire mettendo in conto addirittura il 15 per cento di ascolti in meno è un approccio da perdenti”.