Nuove case da gioco, il tema torna in Parlamento

Difficilmente potranno cambiare l'ordinamento giuridico italiano. Tuttavia sottolineano l'attenzione dell'opinione pubblica verso alcuni temi che il legislatore ha, almeno sinora, accantonato. Anche in materia di gioco.
Sono diverse infatti le petizioni presentate alla Camera, e assegnate alle commissioni, che se ne occupano. Su tutte quella di Giovanni Bello, da Cerreto d'Esi (provincia di Ancona) che chiede, tra le altre cose oggetto di numerosi specifici atti (come l’estensione delle tutele dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori a tutti i lavoratori o la riduzione dell’orario di lavoro settimanale e giornaliero, la limitazione del lavoro notturno e l’aumento dei giorni di ferie), "norme per consentire l’apertura di nuove case da gioco e l’abolizione dei limiti alla pubblicità dei giochi". Questa petizione è stata assegnata alle Commissioni riunite VI (Finanze) e X (Attività produttive).

Ancora, c'è la petizione di Francesco Romano, da Saviano (Napoli), che chiede l’istituzione di una lotteria per la distribuzione dei premi non incassati di giochi e lotterie e che è stata assegnata alla VI Commissione (Finanze). Lo scorso anno, Romano aveva presentato un'altra petizione sempre in tema di lotterie, ma in Senato: con essa si chiede "disposizioni volte a consentire la partecipazione alla c.d. lotteria degli scontrini anche per le spese effettuate in parte con buoni pasto e per il restante con strumenti elettronici di pagamento". A marzo, un'altra richiesta, in Senato, per chiedere che "la redistribuzione dei premi delle lotterie non incassati dai vincitori nel termine previsto dalla legge attraverso la previsione di una nuova lotteria, con periodicità trimestrale, gestita attraverso l'app Io".

L'ITER - Saranno ora le commissioni a decidere se queste petizioni vanno esaminate, se accorparle alla discussione di una proposta di legge e se, nel caso, farle oggetto di una risoluzione.