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Boratto (WorldMatch): ‘Ice più commerciale che branding, chiusi tre deal'

14 aprile 2022 - 14:00

Il Ceo di WorldMatch, Andrea Boratto, commenta con soddisfazione Ice 2022, nella quale sono stati chiusi tre importanti deal in una versione più commerciale che branding.

Scritto da Ca

Londra - “Grande soddisfazione per un'Ice London 2022 assolutamente sorprendente e che ci ha fatto chiudere tre importanti deal con altrettanti brand molto importanti a livello internazionale e coi quali ci rincorrevamo a vicenda da un po’ di tempo”. Andrea Boratto, Ceo di WorldMatch, commenta con Gioconews.it il bilancio dell’edizione 2022 dello show londinese, fortemente focalizzato sull'online. WorldMatch è una società pioniera di gioco online, che fornisce soluzioni di gioco premium agli operatori di casinò online di maggior successo ed è uno tra gli operatori più affermati dell'industria del gioco online.

Un’ennesima conferma in questo evento che giunge a conclusione con Boratto che ci regala una nuova lettura della prima edizione post Covid-19: “Come noto ormai a tutti in questo 2022 sono mancati i grandi operatori del retail e questo ha avuto un effetto diretto sull’evento visto che tutti si sono concentrati sul gaming online. Per questo quello che è accaduto è sorprendente: siamo presenti ad Ice dal 2004 e da sempre la concepiamo come un evento in cui bisogna per forza essere ma che è più branding, networking e affatto commerciale. Stavolta è stato l’esatto contrario. Mi è capitato di vedere strette di mano, deal e accordi risolti dopo mail e call con mezz’ora di meeting live. Ice è stata una vera rivelazione”.

C’entra anche il Covid-19 per caso? “Sì. Come detto, avevamo in sospeso alcuni accordi e partnership che avevamo portato avanti durante i lockdown e a distanza. Come detto è bastato parlare pochi minuti con alcuni partner per risolvere tutto”.

E ci sono anche alcune news molto importanti in arrivo: “Abbiamo chiuso deal con tre brand molto importanti e che volevamo avere come partner cui fornire i nostri giochi. Il nostro mercato di riferimento è l’Italia, dove siamo nati, ma questi nuovi operatori lavorano su più mercati esteri e sono una grande opportunità per noi come noi lo siamo per loro. Ormai i big player del mercato sono 8-9 e i decision maker sono una ventina e tutti gli accordi sono global e non più limitati ad un Paese solo”, prosegue il Ceo World Match.

Per Ice c’è anche qualcosa da rivedere? “Le visite sembrano scese, nel secondo giorno di fiera c’era difficoltà a passare tra stand e padiglioni. Forse proprio perché mancava il retail. E mancando questo verticale sono mancati anche tanti curiosi dell’indotto del land based. Ovviamente in molti c’erano e tutti ormai si stanno rivolgendo al mercato online con la logica omnichannel ma qualcosa potrebbe essere mancato. In ogni caso chi aveva uno spazio è rimasto molto soddisfatto come noi e la speranza che ora rimanga così”.

A conferma della sorpresa di Boratto e collaboratori anche lo stand, meraviglioso ma dedicato molto al branding. Ha rappresentato una difficoltà? “No, in realtà i nostri giochi li conoscono tutti e tutti li possono provare online e anche su demo che inviamo direttamente ai clienti - prosegue il Ceo Wm - non avevamo neanche novità da presentare e ormai i nostri prodotti non hanno bisogno di questo. La conferma è che da un evento puramente branding e incentrato su party, aperitivi e networking, quest’anno c’ha regalato un’inaspettata versione commerciale e decisamente produttiva per la nostra realtà aziendale”, conclude.

 

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