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Svizzera, il Tribunale federale: 'La black list dei casino games è ammissibile'

28 febbraio 2023 - 12:06

Il Tribunale federale elvetico conferma la pratica della Commissione federale case da gioco riguardo al blocco dell’accesso alle offerte illegali di gioco online.

Scritto da Amr
Foto di Daniel Cox su Unsplash

Foto di Daniel Cox su Unsplash

Bloccare i siti di gioco online non autorizzati è legittimo. Lo conferma, anche in Svizzera, il Tribunale federale elvetico, mentre la Commissione federale case da gioco continua ad aggiornare, per la 14esima volta, la sua black list delle offerte non autorizzate in Svissera, che oggi 28 febbraio comprende 1.053 siti web.
Nell'informare sul nuovo aggiornamento della black list, la Cfcg rende anche noto, appunto, che il Tribunale federale ha respinto su tutti i punti tre ricorsi contro le iscrizioni nella lista nera presentati da organizzatori di offerte illegali di gioco online. Il Tribunale amministrativo federale aveva già respinto cinque ricorsi. La Cfcg intensifica il suo impegno nella lotta contro il gioco in denaro illegale: aumenterà la frequenza degli aggiornamenti delle liste di blocco e verificherà ogni segnalazione di offerte di gioco online non autorizzate in Svizzera. I blocchi dell'accesso sono pubblicati nel Foglio federale e sul sito web della Cfcg.

LA LEGGE SUI GIOCHI IN DENARO - Come ricorda la Cfcg, la legge sui giochi in denaro (Lgd) mira a proteggere adeguatamente la popolazione dai pericoli derivanti dai giochi in denaro. Su tale base, la Cfcg blocca l'accesso ai giochi in denaro eseguiti online se l'offerta di gioco non è autorizzata in Svizzera. Dal 3 settembre 2019 la Cfcg, in collaborazione con la Gespa (autorità intercantonale di vigilanza sui giochi in denaro), tiene una lista nera delle offerte illegali di gioco online. Le due autorità segnalano ai fornitori di servizi di telecomunicazione le offerte di gioco da bloccare.

IL RICORSO - Quattro organizzatori di offerte illegali di gioco online e un fornitore di servizi di telecomunicazione hanno fatto opposizione presso la Cfcgall'iscrizione sulla lista nera. La decisione della Cfcg è stata impugnata da cinque ricorrenti davanti al Tribunale amministrativo federale, che ha respinto integralmente i ricorsi. Tre organizzatori hanno poi impugnato la sentenza dinanzi al Tribunale federale. Tutti e tre i ricorsi sono stati respinti su tutti i punti con le sentenze del Tribunale federale del 18 novembre 2022 e del 30 gennaio 2023.

LA PAROLA ALLA GIURISPRUDENZA - La giurisprudenza conferma il modo di procedere della Cfcg: i blocchi degli accessi Dns (Domain Name System) sono considerati proporzionati. Sono adeguati a tenere una parte degli utenti lontani da offerte non autorizzate, conducendoli a offerte legali che applicano anche piani di misure sociali. Gli offerenti di servizi di telecomunicazione sono obbligati a bloccare l'accesso ai giochi in denaro eseguiti online e non autorizzati in Svizzera. La Cfcg notifica le decisioni di portata generale nei confronti dei fornitori di servizi di telecomunicazione con la pubblicazione ufficiale sul Foglio federale. Una sentenza del Tribunale amministrativo federale del gennaio 2021 conferma che questa pratica è ammissibile.
Non è servito nemmeno l'argomento del geoblocking, secondo cui i fornitori stessi bloccherebbero gli indirizzi Ip di provenienza svizzera. Il Tribunale federale conferma che è possibile realizzare gli obiettivi di protezione della legge soltanto se l'accesso ai giochi stranieri non autorizzati è efficace ed efficiente. Soltanto così i giocatori in Svizzera possono essere indotti a utilizzare offerte legali e sorvegliate sul posto ed essere protetti contro il gioco eccessivo e contro altri pericoli insiti nel gioco.

Il Tribunale federale, annuncia ancora la Commissione, conferma espressamente che la Cfcg si è mantenuta all'interno dei limiti di un'interpretazione ammissibile per senso e scopo della normativa della legge sui giochi in denaro e quindi della relativa volontà del legislatore.
La Cfcg prende conoscenza con soddisfazione delle sentenze della corte suprema della Svizzera e vede confermata la propria pratica.

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