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Casinò Sanremo a 'sostegno' di Imperia, tra decreti istitutivi e rinunce altrui

30 marzo 2024 - 10:51

Secondo la Provincia di Imperia il Casinò di Sanremo dovrebbe tornare a sostenere un territorio più ampio di quello comunale, ecco cosa dice il decreto istitutivo.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Mikhail Pavstyuk su Unsplash

Foto di Mikhail Pavstyuk su Unsplash

Il sindaco di Imperia e presidente della omonima Provincia, Claudio Scajola, ha fatto il punto sulla delicata questione del trasporto pubblico gestito dalla Riviera Trasporti. Il sindaco, tra l’altro, lamenta il fatto che il Comune di Sanremo non aveva sottoscritto l’aumento di capitale della società citata. Un mio carissimo compagno di scuola gentilmente mi ha inviato un articolo che ne parla  perché sa benissimo che ero e sono tanto curioso.
Allo scopo di non suscitare meraviglia e/o stupore aggiungo che ho abitato a Imperia, a Porto Maurizio, dalle elementari sino al diploma di ragioneria e che mio padre ha lavorato al Casinò di Sanremo, mi pare, sino al 1946.

“La società (Riviera Trasporti, Ndr)  - si legge su Riviera24 - è tenuta dal più dell’85 percento dalla Provincia, dal 15 percento dal Comune di Sanremo mentre gli altri comuni  son infinitesimi. Il Comune di Sanremo ha deciso di non sottoscrivere l’aumento di capitale e quindi la Provincia si deve fare carico di tutta la gestione del servizio pubblico altrimenti fallirebbe e rimarremmo senza servizio pubblico. Approfondendo questa decisione del Comune di Sanremo che è il comune che aveva e ha il migliore bilancio, il più florido anche perché ha l’entrata del Casinò  che è una entrata dovuta ad una legge dello Stato che per la rinuncia di altre località – ce ne erano diversi di Casinò nella provincia di Imperia – suppliva con diversi suoi investimenti compreso quello di avere il 15 percento del trasporto pubblico.
Visto che Sanremo ha preso questa decisione – l’affondo di Scajola – credo che ne andrà presa un’altra visto che il Casinò distribuiva il 6 percento degli utili ai comuni che avevano rinunciato alla casa da gioco e che dal 2012, con delibera della giunta comunale di Sanremo, ha soppresso questa distribuzione credo che sarà giusto riaffrontare il tema affinché il Casinò, che adesso viaggia in buone acque, ripristini questa percentuale di distribuzione che si potrà adeguare secondo i tempi e secondo la percentuale del bilancio degli utili del Comune di Sanremo. Dobbiamo fare quello che è giusto e ritengo sia giusto rispettare  il motivo per cui è nato il Casinò di Sanremo”.

Credo che dopo tantissimo tempo trovarmi, scusate il temine, sbattuto in quel modo in ciò che pensavo esauriente e unico in materia, non debba stupire il lettore. Personalmente sono rimasto parzialmente turbato da quello che ho potuto leggere. Non conoscevo che nella provincia di Imperia vi fossero, un tempo, altre case da gioco e che i comuni vi avessero rinunciato a beneficio di Sanremo. Non desidero entrare sul merito della discussione che potrebbe accendersi tra due o più enti pubblici. 

Da quando Gioconews.it mi ospita, e colgo l’occasione per ringraziare, ho sempre conosciuto, per la nascita del Casinò di Sanremo, il decreto luogotenenziale che riporto di seguito:
Regio decreto legge in data 22 dicembre 1927, n.2448
Visto l’art.3, n. 2, della legge 31 gennaio 1926 n.100;
Ritenuta la necessità assoluta ed urgente di provvedere,
Sentito il Consiglio dei Ministri;
Sulla proposta del capo del Governo, Primo Ministro, Ministro Segretario di Stato per gli affari dell’interno;
Abbiamo decretato e decretiamo:
Art. 1. È data facoltà al Ministro dell’interno di autorizzare, anche in deroga alle leggi vigenti, purché senza aggravio per il bilancio dello Stato, il comune di San Remo ad adottare tutti i provvedimenti necessari per poter addivenire all’assestamento del proprio bilancio e all’esecuzione delle opere pubbliche inderogabili.
L’autorizzazione del Ministro per l’interno ha efficacia giuridica anche in confronto a terzi.
Nell’atto dell’autorizzazione, il Ministro per l’interno può riservarsi di subordinare alla propria approvazione l’esecuzione dei singoli provvedimenti, stabilendone, se del caso, i termini e le modalità.
Art. 2. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della pubblicazione, e sarà presentato al Parlamento per la sua conversione in legge. Il Capo del  Governo, Ministro per l’interno. Proponente è autorizzato alla presentazione del relativo disegno di legge.
Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserito nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d’Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e farlo osservare.
Ai Comuni di Venezia e Campione d’Italia fu esteso, nel 1933  identico decreto che, in sostanza, ha autorizzato le rispettive case da gioco.
Campione decreto n. 201 in data 2 marzo 1933
Venezia decreto n. 62 i data 14 gennaio 1937.
Ed anche ciò che segue era quello che mi era dato conoscere collegato al primo: 
L’articolo 19 del Decreto legge n.318 del 1 luglio 1986 convertito in Legge n.488/86, dal titolo: Entrate speciali a favore dei comuni di  Sanremo e Venezia, recita al comma 1: “Le entrate derivanti ai Comuni di Sanremo  e Venezia alle gestione di cui al R. D. L. 22 dicembre 1927, n.2448 convertito dalla L. 27 dicembre 1928 n.3125, nonché al Rdl 16 luglio 1936, n. 1404 convertito dalla L. 14 gennaio 1937 n. 62, sono considerate, fin dalla loro istituzione, entrate di natura pubblicistica da classificarsi nel bilancio al titolo I, entrate tributarie, Non si dà luogo al rimborso delle imposte dirette già pagate”.
Sono parecchio curioso e non è un mistero; aspetto per saperne, se possibile, di più. Altrimenti non mi rimane altro da fare se non qualche ricerca mirata.

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