Delusione, rammatico e preoccupazione. Questi i sentimenti prevalenti a Sanremo, dopo l'annuncio, stavolta proveniente da Palazzo Chigi e dunque più che ufficiale, che i casinò potranno riaprire solo dal primo luglio, e non dal 2 giugno come si pensava fosse possibile.
Se ne fanno portavoce esponenti politici e sindacalisti, con sfumature e accenti diversi, ma tutti accomunati dalla critica alla decisione dell'Esecutivo.
L'IMPEGNO DI FI - Il consigliere comunale Simone Baggioli sottolinea: "Forza Italia prosegue la propria attività politica per la riapertura della Casa da gioco sanremese". E ricorda l'emendamento al Dl Riaperture, presentato in commissione Affari sociali della Camera dai deputati azzurri D'Attis, Bagnasco e Novelli, che prevede che "sono consentiti dal 1° giugno 2021, in zona gialla, le attività di gioco pubblico svolte nei negozi e punti di gioco, nelle sale giochi e nelle sale Bingo. Le attività devono svolgersi nel rispetto di linee guida adottate ai sensi dell’articolo 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020. È consentito lo svolgimento anche in data anteriore, di attività preparatorie che non prevedano afflusso di pubblico. Le linee guida possono prevedere, con riferimento a particolari eventi, che l’accesso sia riservato soltanto ai soggetti in possesso delle certificazioni verdi Covid- 19 di cui all’articolo 9".
"Questo emendamento - spiega - è stato depositato affinché ci sia maggior attenzione per un comparto che va a braccetto con turismo e commercio, fondamenti del rilancio economico della nostra città".
IL RAMMARICO DI FRATELLI D'ITALIA - Luca Lombardi, consigliere comunale di Fratelli d'Italia, sottolinea come "la data del primo luglio per riapertura è assai lontana anche in considerazione degli investimenti richiesti dal Governo per mantenere le regole per il distanziamento sociale nei casinò e poi fatti chiudere. In altri Stati (ad esempio la Repubblica di San Marino) già da giorni hanno ripreso con vigore la loro regolare attività e poco distante da noi, come nel Principato di Monaco, si apprestano a farlo. Dover aspettare ancora un mese e mezzo è una follia in considerazione del fatto che ad oggi non risultano previsti ancora ristori straordinari per i comuni che hanno dovuto rinunciare a proventi dalle proprie Case da gioco. Poi c'è la questione 'coprifuoco' che certamente non favorirà l'incoming di turisti, in special modo stranieri. Ormai il danno è fatto nonostante la possibile zona bianca e le riapertura di attività di bar e ristorazione si avvicini".
E QUELLO DELL'UGL TERZIARIO - Anche Massimiliano Moroni, responsabile aziendale dell'Ugl Terziario, esprime "grossa delusione", anche per il fatto che "veniamo considerati come degli untori e siamo ostaggio di scelte ideologiche e di qualche pseudo scienziato che va in televisione a lanciare allarmi e a sostenere tesi suffragate dal nulla. Faremo di tutto perchè il settore possa riaprire il più velocemente possibile. Il comparto si deve far sentire ma queste scelte governative dimostrano anche la poca forza del settore dei casinò e del gioco in generale".