Dl Sostegni, Anci: 'Casinò, ridurre prelievo gravante sui Comuni'
Tra le proposte di modifica al decreto Sostegni dell'Anci si parla anche di Casinò.
Scritto da Anna Maria Rengo
Associazione nazionale dei comuni italiani in soccorso di quegli enti che concedono l'esercizio di case da gioco. Tra le proposte di emendamenti presentate dall'Anci in commissione Bilancio e Finanze del Senato ce n'è infatti una relativa alla "Riduzione del prelievo gravante sui Comuni che concedono l'esercizio di case da gioco".
In essa si chiede di aggiungere un articolo 30-bis, recante "Agevolazioni ai Comuni concessionari di case da gioco" e che prevede che "al fine di sostenere la ripresa delle attività connesse alle case da gioco a gestione comunale o mista, per ciascuno degli anni 2021 e 2022, la tassa di concessione governativa di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 641, tariffa di cui all’articolo 6, gravante sui comuni concedenti, è ridotta in proporzione al periodo di chiusura legato all'emergenza epidemiologica da virus Covid-19 imposto dalla normativa nazionale nell'anno precedente. Per gli importi eventualmente già versati nel 2021, l’Amministrazione finanziaria provvede al rimborso su domanda del comune interessato".
L'ISI - Agli stessi fini, prosegue la proposta di emendamento, "l'imposta sugli intrattenimenti di cui al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 640, connessa all'attività delle case da gioco oggetto di concessione comunale, dovuta dai comuni concedenti per i periodi di riferimento ricadenti negli anni 2021 e 2022 è ridotta del 50%. Non si fa luogo alla restituzione di importi eventualmente già versati al momento dell'entrata in vigore della legge di conversione del presente provvedimento".
LE MOTIVAZIONI - La proposta - così la motiva l'Anci - diminuisce il carico fiscale sulle attività connesse alle case da gioco oggetto di concessione da parte dei Comuni. Ambedue gli interventi proposti riguardano, infatti, oneri fiscali che ricadono in capo al Comune concedente. In particolare: - al comma 1, si propone di ridurre la tassa di concessione governativa (in cifra fissa e pari a 539.200 euro/anno) relativa alla concessione della casa da gioco per gli anni 2021 e 2022, rapportandola al periodo di effettivo esercizio della concessione e quindi riducendola in misura proporzionale al periodo di chiusura imposta dai provvedimenti governativi legati all'emergenza da Covid-19 nell’anno precedente; - al comma 2, si propone di ridurre il prelievo dovuto all'imposta sugli intrattenimenti (Dpr 640/1972, calcolata sui ricavi e dovuta per intero dal Comune concedente), anche al fine di tener conto dei provvedimenti di rinuncia agli utili lordi adottati da taluni enti a seguito della chiusura imposta alla casa da gioco rispetto a quanto concordato prima della pandemia tra Comune e società di gestione.