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Domanda di gioco, la risposta in nuovi casinò?

22 luglio 2023 - 10:14

La politica torna a occuparsi del tema dei nuovi casinò e si evidenzia una perdurante domanda di gioco e un forte legame anche con il turismo.

Foto di Emily Morter su Unsplash

Foto di Emily Morter su Unsplash

Il bacino di utenza e l'offerta di gioco si presentano come un'accoppiata sulla quale riflettere stante il trend del mercato, la concorrenza e le mutate condizioni economiche generali.

Un tempo si poteva anche soprassedere a un simile ragionamento, oggi, volenti o nolenti, dobbiamo apprestarci alle considerazioni del  caso perché il pensiero e l’attenzione delle gestioni è maggiormente rivolto alla formazione dei bilanci con espresso riferimento ai costi di produzione.

Molto probabilmente tra i citati costi preoccupa un po’ meno il costo del personale che risulta rivisitato dopo il periodo pandemico; attualmente i contratti di lavoro sono in via di rinnovo,  con l’introduzione della polivalenza e/o l’eliminazione, magari temporanea, di alcuni giochi in attesa di tempi migliori.

Parto dalla concorrenza che ritengo si possa individuare nell’online, in specie i giochi da casinò, per finire al mercato che pare presentare con discreta urgenza e attualità la tematica del ritorno degli investimenti. 

Passo alle condizioni economiche che vedono alcune fonti di ricavi diminuite o perché un certa domanda è o si pensa sia in parziale esaurimento (roulette francese tradizionale e chemin de fer) tanto da proporla, a volte, nei soli fine settimana. Forse preoccupano i costi aggiunti quali ospitalità e connessi o la relativa tranquillità di aver trovato nel punto banco e nella fair roulette valide alternative.

Non si può nutrire dubbio che giocare da casa in pantofole, seduti sul divano e con un bicchiere in mano e per di più senza spese di trasporto, attragga maggiormente. Se aggiungiamo la velocità nel puntare e l’assenza di intoppi per contestazioni anche se, doverosamente, mi corre l’obbligo di osservare che gli impianti di controllo audiovisivi hanno ridotto l’eventualità richiamata, non possiamo chiaramente non riconoscere quanto precede.

Mi permetto di notare la differenza maggiore tra gioco fisico nei casinò e gioco online; nel primo non si corre alcun pericolo che vi partecipi chi non ha ancora la maggiore età e chi, se segnalato come giocatore patologico, non può accedere alle sale da gioco, lo si ripete, dei casinò ivi comprese le slot machine. 

Desidero rammentare il ruolo che le case da gioco hanno acquisito nel tempo per il turismo, la relativa rilevanza dello stesso sul prodotto interno lordo e quella che potrebbero assumere se finalmente il legislatore, dopo il gioco 
pubblico, potrà provvedere ad una legge organica in tema di case da gioco come, spesso, mi ritrovo a scrivere e che la Corte costituzionale ha, la prima volta nel 1985, raccomandato.

Credo che tutti i progetti e disegni di legge presentati in Parlamento dal 1992 in poi formino un riferimento utile e completo, indubbiamente aggiornabili con la normativa vigente.

Mi piace registrare come molti italiani, travestiti da turisti, si recano all’estero per giocare e la stessa cosa per molti, non italiani ma residenti nel Paese, si verifica in modo identico. Molto brevemente torno al concetto di bacino di utenza per aver letto che il casinò di Lugano ha inaugurato un sala “oriental” appositamente per un certo tipo di clientela.

Non vorrei dilungarmi, ma non posso definitivamente concludere senza notare che molti italiani del nord frequentano la Svizzera italiana e non, la Slovenia e la Francia; quelli del sud –  i miei ricordi si fermano al 2001  ma penso che le presenze a Malta non siano cessate – appunto la vicinissima isola dove i casinò non mancano.

Reputo di aver evidenziato, dall’andamento sempre crescente dell’online, che la domanda di gioco esiste in tutto il Paese. Mi pare di poter interpretare le motivazioni a monte dei decreti istitutivi degli attuali casinò, un mezzo di autofinanziamento concesso in forza, soprattutto, della rilevanza in campo turistico di “adottare tutti i provvedimenti necessari per poter addivenire all’assestamento del proprio bilancio e all’esecuzione delle opere pubbliche inderogabili” come si può leggere nei richiamati decreti a datare dal 1927.  

In altri termini abbinare turismo e casa da gioco là dove è inequivocabile la rilevanza del primo tema e la località offre una lunga se non lunghissima tradizione, così come hanno fatto in altri Stati, Cantoni e/o Regioni, si presenta, a mio parere, una opportunità che va accolta.  

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