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Fiamma tricolore: 'Casinò Campione, gestione privata per evitare altre crisi finanziarie'

09 agosto 2023 - 13:03

La Fiamma tricolore ripercorre alcune vicende che hanno portato alla crisi del Casinò Campione e auspica una gestione privata in futuro.

Scritto da Redazione
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"Anno 1994. È storia che l’ultima gara d'appalto doveva prevedere un solo partecipante e un solo vincitore. Questo in quanto il documento era predisposto con paletti specifici e finalizzati a selezionare l'impresa partecipante avente caratteristiche e requisiti unici".
Con una nota, la Fiamma tricolre di Como vuole ripercorrere gli anni che hanno preceduto "il tracollo" del Casinò Campione d'Italia, attraverso il racconto di alcuni fatti determinanti. Partendo appunto dal lontano 1994.

"Purtroppo, non era stato previsto che la società pubblica uscente aveva trovato i fondi necessari per la partecipazione, avendo tutti i requisiti richiesti nel bando. L'altra società era quella uscente da Saint Vincent a cui non era stato rinnovato l'appalto. Cosicché le tre partecipanti a fronte della
richiesta del massimo sconto (quota che sarebbe stata riconosciuta al Comune) avevano presentato offerte identiche. Quindi si era ricorso alla riffa. L'estrazione vide vincitrice la Sitav, società non prevista per la gestione. Così si fecero delle manovre strane, assunzioni che avrebbe modificato i
termini dell'appalto". 
E dal quel momento iniziò il commissariamento che "avrebbe provocato il progressivo deterioramento economico della Casa da gioco. Infatti, in tutti questi anni sono venuti a mancare la logica della gestione finalizzata a creare profitti, le assunzioni e la distribuzione del personale per meriti e non per favoritismi", nonché "una seria gestione del marketing e organizzazione degli eventi" e "la Casa da gioco è riuscita sopravvivere per inerzia".

Un processo, sottolinea il segretario organizzativo della Fiamma tricolore comasca Carlo Russo, che "era facilmente riscontrabile verificando i bilanci ma in una gestione pubblica era sufficiente vedere il resoconto del bilancio positivo anche se in negativo rispetto gli anni precedenti.
Secondo la Fiamma tricolore, dunque, "fino a quando la Casa da gioco non potrà essere amministrata privatamente sarà inevitabile aspettarsi un'altra crisi finanziaria con la possibilità di vedere trasferita la licenza in altra sede magari presso la nuova Fiera di Milano".

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