"La nuova consulenza si inserisce nel percorso già condiviso: un ulteriore aggiornamento e coinvolgimento del Consiglio in questa fase non porterebbe alcun valore aggiunto, in quanto quella dell'esternalizzazione al momento resta solo un'opzione che deve essere approfondita"
È quanto dichiara il presidente della regione Valle D'Aosta, Renzo Testolin, oggi, 19 dicembre, nel corso della seduta del Consiglio regionale, rispondendo a una interpellanza del consigliere Claudio Restano (Rv) in merito alla futura gestione del Casinò di Saint Vincent.
Nell'occasione il presidente ricorda anche un incontro "già calendarizzato con i sindacati per discutere delle richieste e delle perplessità" dei lavoratori della casa da gioco.
Nella sua interpellanza Restano ricorda che la giunta regionale, con una delibera del 2 dicembre 2024, ha conferito un incarico a Finaosta per l'elaborazione di uno studio giuridico sull'affidamento della gestione della casa da gioco e della correlata attività alberghiera.
Una notizia che, sottolinea Restano, "ha colto di sorpresa le organizzazioni sindacali, allertate dall'accelerazione verso la privatizzazione, a maggior ragione per il fatto di non essere state coinvolte. E devo ammettere", continua Restano, "che questa notizia, soprattutto nella parte che riguarda lo svolgimento delle attività prodromiche all'affidamento della gestione della casa da gioco a un terzo soggetto, ha colto di sorpresa pure noi."
Il consigliere chiede innanziturro al Presidente "se la delibera recentemente approvata in giunta è in linea con le risposte che fino ad oggi sono state fornite" e se abbia considerato "che l'azionista della Casinò è la popolazione valdostana, e quindi il consiglio regionale che è stato eletto dai valdostani". Corretto dunque, chiede Restano, "che questo studio sia stato affidato senza prima avere il consenso del consiglio regionale?"
Testolin risponde subito che la valutazione relativa all'esternalizzazione, "se confermata, verrà allora sottoposta al Consiglio regionale, con i suoi pro e i suoi contro".
Spiega il presidente che "nelle richieste di approfondimento, come esplicitato all'interno della commissione competente", per il futuro del casinò a seguito della chiusura del concordato in continuità prevista al 31 dicembre 2024, "sono state evidenziate due opportunità: quello della continuità aziendale, così com’è adesso, e quello che, anche se impropriamente, chiamo di esternalizzazione", aggiungendo che "anche nella discussione del Def è stato rappresentato che c'era bisogno di approfondimenti normativi giuridici per poter valutare la possibilità di esternalizzare l'attività, ed è stato sottolineato che questo tipo di approccio era quello condiviso. Quindi direi che da un punto di vista relazionale la Dgr è assolutamente in linea con quello voleva essere il messaggio".
Assicura quindi che "il percorso amministrativo dell'incarico affidato a Finaosta si inserisce in continuità con quanto fatto in precedenza", confermando che "la consulenza vuole fornire un approfondimento giuridico sugli aspetti dettagliati nella deliberazione stessa. Al momento non è pertanto chiaro se e come e con quale profondità sarà necessario modificare sia la legge che il disciplinare. Questi dovranno essere due passaggi obbligati nel momento in cui questa sia una scelta attuabile. A oggi non si conoscono altri aspetti che quelli condivisi in esito alla consulenza affidata a Finaosta".
Risposte che non soddisfano appieno Claudio Restano. "Non ci è molto chiaro quale sia il processo di coinvolgimento del Consiglio", replica il consigliere, ricordando al Presidente che "aveva anticipato che si sarebbe portato lo studio Ernest Young in commissione", sulla base del quale ci sarebbe stato un confronto", aggiungendo che "questo ci lascia un po' di stupore soprattutto pensando al recente passato, perché le scelte fatte in solitudine sul casino non ci hanno portato molta fortuna"
"Ci sono delle criticità sulle due opportunità: una è stata scartata, l'altra la state valutando, forse tra l'una e l'altra ci sono altre soluzioni che potrebbero essere una via di mezzo che vale la pena di valutare".
E aggiunge che nonostante "la Ernst & Young abbia sostanzialmente tra le righe ammesso l'incapacità della pubblica amministrazione di andare avanti con la gestione, mi sembra che in questa fase di concordato il casino non stia andando molto male e che abbia manifestato tutte le sue potenzialità. Al di là di questo", chiosa Restano sempre rivolgendosi a Testolin "le chiederei gentilmente se potesse valutare anche l'opportunità di coinvolgere nel processo decisionale i comuni interessati principalmente interessati da una decisione di questo tipo".