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Nomine nelle società partecipate da Regione Valle d'Aosta, sì a nuova disciplina

17 aprile 2024 - 10:36

Il Consiglio Valle approva le modifiche alla disciplina delle nomine di competenza regionale negli enti e società partecipate, Casinò compreso.

Scritto da Redazione
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Il Consiglio Valle ha approvato, con 18 voti a favore (Uv, Fp-Pd, Av-VdAu, Pia, Sa), 5 contrari (Rv, Gm) e 11 astensioni (Lega VdA, PCP, FI), un disegno di legge che modifica la disciplina delle nomine e delle designazioni di competenza regionale.
Il testo di legge si compone di cinque articoli che aggiornano la legge regionale n. 11/1997, prevedendo un rinvio dinamico alle disposizioni normative statali vigenti in materia di incandidabilità e di inconferibilità, e che intervengono sulla durata massima e sul cumulo degli incarichi negli organi di amministrazione e di controllo degli enti partecipati e delle società partecipate, direttamente o indirettamente, dalla Regione. Tra esse, figura quella che gestisce il Saint Vincent Resort & Casino, la Casino de la Vallée Spa, di cui la Regione detiene oltre il 99 percento delle quote.

LE NUOVE DISPOSIZIONI - Secondo quanto riferito dal consigliere relatore, si prevede che chi ha ricoperto il medesimo incarico per quindici anni consecutivi non possa essere immediatamente riconfermato nello stesso incarico e che ogni causa di cessazione anticipata, diversa dalle dimissioni volontarie, rileva ai fini dell’interruzione della consecutività.  Inoltre, la norma stabilisce i casi di esclusione dal computo del numero degli incarichi che un singolo soggetto può ricoprire negli enti societari e l’eliminazione del limite al cumulo degli incarichi di mero componente supplente degli organi di controllo, in linea con quanto già previsto per le società a partecipazione pubblica per le quali non è prevista alcuna limitazione al cumulo, ai sensi della legge regionale 20/2016 in materia di trasparenza e razionalizzazione della spesa delle società partecipate dalla Regione.

IL VOTO CONTRARIO DI RV - Il gruppo Rassemblement Valdôtain, anticipando il voto contrario, ha sottolineato la necessità di riformare la procedura di nomina in maniera omogenea e complessiva, con un'unica norma. I punti più critici del testo di legge riguardano la durata massima degli incarichi che, dai 10 anni previsti dalla vecchia norma, è stata estesa fino a 15. Vi sono poi le remunerazioni che, secondo il gruppo, dovrebbero essere calcolate sulla base del rischio e delle deleghe attribuite ai soggetti nominati in modo da essere attrattive nei confronti dei professionisti del settore. Infine, per RV si sarebbe dovuto pensare a una revisione del meccanismo di partecipazione alle nomine che potesse stimolare più persone a presentare le loro candidature.

LE CONSIDERAZIONI DI TESTOLIN - Il presidente della Regione Renzo Testolin, nel considerare che la norma potrà dare un contributo positivo alle scelte delle future amministrazioni, ha evidenziato che “vi è la necessità di coprire incarichi che di fatto, in alcuni casi, non risultano molto appetibili in quanto il riconoscimento economico risulta poco proporzionato alle mansioni svolte e la norma, ampliando il numero dei mandati assegnabili, può aiutare in questo senso a dare opportuna copertura alle varie posizioni”. Per il presidente, la durata massima di quindici anni è poi motivata anche dal fatto di dare continuità amministrativa alla gestione anche in caso di discontinuità politica, con un vantaggio messo a disposizione dell'amministrazione che potrà avvalersi di una continuità gestionale a tutto beneficio dell'attività dell'ente o della società.

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