Non è mai semplice predisporre il bilancio preventivo di un ente pubblico. Men che mai quest'anno, e men che mai per un ente pubblico come il Comune di Sanremo, i cui conti dipendono in buona parte dalle entrate del casinò, chiuso da ottobre 2020 (e prima ancora, da marzo a metà giugno dello stesso anno) e che non si sa quando potrà riaprire.
Di questo parliamo con l'assessore al Bilancio Massimo Rossano, partendo dalla richiesta che, nei giorni giorni, è stata fatta dal consigliere di Fratelli d'Italia Luca Lombardi, ossia che il governo preveda un fondo di compensazione per gli enti pubblici che detengono una licenza da casinò e che sono messi a dura prova dalla chiusura delle strutture.
Rossano, che cosa ne pensa?
“Io ho sempre chiesto che la Casa da gioco sia trattata alla stregua di una qualsiasi società commerciale che ha subito una riduzione di entrate e di fatturato, alla quale quindi spettano ristori proporzionali, prendendo i dati 2020 e paragonandoli a quelli del 2019, sulla base di una percentuale da definire. Se ciò accade, si possono stemperare le perdite e le minori entrate della società. In Italia i casinò sono tre, non sono tanti, si può dunque fare un ragionamento preciso e puntuale con le loro società, ovviamente, come sempre, se c'è questa volontà”.
Nel 2020 a quanto hanno ammontato le mandate entrate dal Casinò al Comune di Sanremo e cosa prevede il bilancio di previsione 2021 in fase di redazione?
“Nel 2020 abbiamo azzerato, per l'intero anno, la percentuale di introiti (16 percento) che il Casinò, secondo la convenzione, avrebbe dovuto trasferirci ma abbiamo comunque pagato l'imposta di concessione governativa e l'imposta sugli intrattenimenti. Quindi, abbiamo avuto dal Casinò zero euro di introiti ma, essendoci una disponibilità nel suo patrimonio netto, ci ha conferito 2,2 milioni di euro, ai sensi di una delibera consigliare del 30 novembre 2020.
Per quanto riguarda il 2021, probabilmente chiederemo di ripristinare la quota del 16 percento, se ci sono le condizioni operative della società e l'equilibrio dei conti della Casinò Spa. Intanto, a gennaio di quest'anno abbiamo già sostenuto le imposte, in particolare la tassa di concessione governativa di 539mila euro. Sotto questo profilo, attraverso alcuni esponenti di governo, avremo modo di chiedere una riduzione o una compensazione dell'importo. Ma il nostro obiettivo non è tanto la compensazione, ma che si riapra quanto prima. Stiamo redigendo il bilancio preventivo 2021 e attendiamo il forecast dal Casinò”.
Nei giorni scorsi l'assessore alle Partecipate della Regione Valle d'Aosta, Luciano Caveri, nel commentare le disposizioni del decreto Sostegni, ha auspicato di lavorare congiuntamente con le altre proprietà dei casinò italiani nella fase di conversione in legge. Coglierà questo auspicio?
“Il coordinamento tra proprietà è già stato messo in atto nel 2020. In questo momento non dobbiamo guardare ai colori politici ma dobbiamo fare sì che il governo sia sensibile alle problematiche societarie e degli enti locali legati a case da gioco, affinchè ci sia un meccanismo di ristoro serio e adeguato”.